Marco Monari si dimette da capogruppo Pd in Regione Emilia-Romagna: lascia “immediatamente” il suo posto in Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, come ha precisato in una nota ufficiale. Monari è indagato, come gli altri otto capigruppo, nell’inchiesta della Procura di Bologna per peculato sulle spese dei consiglieri regionali.
Nel suo comunicato Monari spiega le motivazioni che lo hanno spinto alle dimissioni. Chiarisce anche perché non l’abbia già fatto: “Ogni mia azione dal momento in cui ho assunto la guida del Gruppo regionale del Pd è stata ispirata all’assorbimento di tale pesante responsabilità. Questa è la motivazione che mi ha impedito di imboccare la via facile delle dimissioni di fronte a quel processo mediatico che già ho dovuto denunciare”.
Ma in questi giorni, aggiunge Monari, “molte, troppe, dichiarazioni disinformate quanto contraddittorie su indiscrezioni incontrollate e incontrollabili, mi convincono che il mio senso di responsabilità, innanzitutto nei confronti del Partito, viene male inteso e, persino, interpretato come un mio tentativo di nascondere a riparo di un ruolo pubblico mie responsabilità personali che rivendico insussistenti“. Di qui la decisione: “In questa situazione – conclude la nota di Monari – il rispetto che devo a me stesso, unito all’affetto per il Partito che ho contribuito a fondare, per i colleghi consiglieri che mi hanno eletto, e per gli iscritti, mi impone di lasciare immediatamente la guida del Gruppo regionale”.
Tra le prime reazioni è giunta quella del segretario regionale del Pd Stefano Bonaccini, che ha parlato di “gesto apprezzabile”.
AL SUO POSTO ANNA PARIANI – È Anna Pariani, già vice del capogruppo dimissionario, Marco Monari, la nuova presidente del gruppo Pd nell’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. “Il gruppo – spiega una nota – ha preso atto delle dimissioni irrevocabili del Capogruppo in carica dal 2010 Marco Monari. Il Gruppo ha affidato alla Vice Capogruppo Anna Pariani la funzione di presidenza“.
A Monari – si legge ancora nella nota – “vanno gli attestati di solidarietà e di apprezzamento per il gesto non dovuto ma a tutela del Pd e del lavoro svolto con onestà e impegno da lui e dal gruppo assembleare in questi quasi quattro anni di legislatura. La prosecuzione di continue indiscrezioni in relazione alle spese dei Gruppi consiliari, peraltro ancora tutte da verificare, crea profondo sconcerto“.