Molestie sessuali nei locali notturni, Prato unica città italiana in Shine

Prato – Si è aperta oggi nel Salone Consiliare del Comune di Prato  la giornata dedicata al progetto Shine (Sexual Harassment in Nightlife Entertainment Spot,  Molestie sessuali nel luogo di intrattenimento della vita notturna), promosso dal Comune di Prato assessorato alla Polizia  Municipale,completamente finanziato dalla comunità europea, patrocinato dal Forum Europeo per la Sicurezza Urbana della cui emanazione italiana il FISU il sindaco Biffoni è presidente.

Prato, insieme ad altre quattro città europee, è stata l’unica in Italia ad essere stata selezionata per una serie di attività finalizzate alla prevenzione e mitigazione delle molestie sessuali nei locali di intrattenimento notturno. Insieme alle città europee Marsiglia, Strasburgo, Leuven in Belgio, e Budapest capitale dell’Ungheria, realtà che per le loro caratteristiche sociali mostrano criticità riguardo il fenomeno della violenza di genere, si  elaboreranno insieme alle associazioni antiviolenza del territorio, agli studenti, ai rappresenti degli esercizi commerciali, ad Officina Giovani, invitati a partecipare unitamente alla polizia municipale al primo presidio di vicinanza e aiuto, una serie di risposte efficaci per il contrasto agli abusi sessuali nei locali notturni.

In apertura il Sindaco  di Prato Matteo Biffoni: “Ringrazio le realtà associative e non solo che hanno aderito a questo corso di formazione. Prato è l’unica città italiana ad essere stata selezionata e questo non può farci che piacere. Contrastare la violenza di genere vuol dire che il 25 novembre è tutti i giorni soprattutto attraverso la prevenzione e la sicurezza. Sono del parere  che una buona vita notturna specie nei centri storici con luci accese e movimento qualifica la nostra città in positivo. I numeri in nostro possesso rivelano che la violenza contro le donne è ancora un fenomeno allarmante. C’è da vergognarsi perchè siamo oltre  numeri civili. Vero è che non tutto si risolve dall’oggi al domani ma quest’incontro è un mattoncino che va a posizionarsi su altri mattoncini  perchè si può anzi si deve fare qualcosa per riportare i numeri della presa in carico di chi denuncia un abuso in un contesto decoroso”.

“Un percorso -ha spiegato l’assessore alla Polizia Municipale Flora Leoni -che ha a cuore la prevenzione della violenza nella vita notturna, che va contro gli stereotipi di genere per offrire strumenti adeguati di chi esce la sera per offrire una maggiore sicurezza. Un modello di lavoro replicabile proponendo una serie di idee: dai locali no violence, alle formazioni degli operatori che lavorano nei locali notturni compreso lo staff interno, alla collaborazione tra le istituzioni e polizia municipale, alla educazione delle potenziali vittime,al coinvolgimento attivo e non passivo dei testimoni, oltre alle buone pratiche di raccomandazione. Infine il progetto si concluderà entro dicembre di quest’anno con un incontro online tra tutti i partecipanti delle cinque città europee selezionate, per un confronto sulle esperienze. L’obiettivo sarà quello di acquisire metodi concreti di prevenzione e sensibilizzare gli “spettatori” a riconoscere il bisogno fornendo assistenza alle potenziali vittime”. In conclusione per FISU ( Forum italiano per la sicurezza urbana), il suo coordinatore Gianguido Nobili commenta: “In Italia solo nella seconda metà degli anni Novanta si è assistito  per iniziativa dei governi locali, alla progressiva diffusione  di una molteplicità di iniziative di miglioramento della sicurezza in numerose città italiane, soprattutto nei capoluoghi regionali e provinciali, e specie al Nord e al Centro. Si avverte oggi una forte domanda sociale di sicurezza, e il FISU, al riguardo, la condivide con il Forum Europeo sulla sicurezza urbana”.

Durante la mattinata Cristina Vale Pires, esperta nella riduzione del danno, ha parlato  oltre che delle criticità legate alla violenza, dei punti Viola ovvero luoghi riconoscibili e presidi sicuri in città che a Barcellona ad esempio  si trovano in prossimità dei locali e di strade molto affollate. Nati nei grandi eventi come punti mobili potrebbero divenire presidi  fissi offrendo nell’immediato rifugio alle donne che si sentono minacciate o in pericolo, e non solo mentre tornano a casa la sera.

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