Modena ha dato oggi l’estremo saluto al suo arcivescovo Antonio Lanfranchi, deceduto a 68 anni dopo una lunga malattia. L’arcivescovo di Modena-Nonantola, gravemente malato da tempo, è spirato nella mattinata di martedì nella sua residenza in arcivescovado. Si stava sottoponendo a cure domiciliari dal giugno del 2014, quando annunciò ufficialmente ai fedeli di doversi assentare dalla curia per un periodo di trattamenti.
Le esequie di monsignor Lanfranchi sono state celebrate oggi pomeriggio nella cattedrale di Modena. La liturgia funebre è stata presieduta dal cardinale Carlo Caffarra, Arcivescovo Metropolita di Bologna. Le istituzioni pubbliche, ma soprattutto i cittadini di Modena erano presenti in massa per l’ultimo abbraccio ad un vescovo molto amato nella sua diocesi.
Lanfranchi, classe ‘46, originario di Piacenza, è stato il centesimo vescovo della diocesi di Modena. Era stato ordinato sacerdote il 4 novembre 1971 e prima di approdare a Modena aveva operato a Bobbio e Cesena. Molto apprezzata anche la sua attività nell’Azione Cattolica. Date le sue precarie condizioni di salute, che lo avevano costretto anche ad un lungo ricovero al Policlinico nel reparto di Ematologia e la successiva assistenza domiciliare, aveva anche pensato alle dimissioni per rispetto di tutto il mondo pastorale modenese. Sarebbe stato un gesto mai registrato sotto la Ghirlandina. Proprio a causa del quadro clinico era stato anche rinviato il tradizionale incontro con i cresimandi, che si sarebbe dovuto tenere il 7 marzo prossimo.
L’annuncio ufficiale della morte è stato affidato ad una nota della Curia modenese: “Si è spento mons. Antonio Lanfranchi, circondato dai parenti, dai collaboratori e medici che in questi mesi lo hanno assistito. Affidiamo al Signore misericordioso il nostro caro e amato Vescovo Antonio. Chiediamo alla comunità diocesana di accompagnare con la preghiera il suo incontro con il Padre di ogni misericordia”.
Papa Francesco “partecipa spiritualmente al lutto che colpisce la comunità diocesana di Modena“. Bergoglio, “mentre ricorda il generoso e fecondo ministero di monsignor Lanfranchi, ringrazia il Signore per i frutti spirituali del suo ministero di guida e di accompagnamento del Popolo di Dio e innalza fervide preghiere di suffragio per la sua anima“. E’ il messaggio che Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, ha inviato alla comunità diocesana modenese per la scomparsa del vescovo Antonio Lanfranchi. “Con tali sentimenti – ha scritto Parolin, rivolgendosi al vicario generale della diocesi – Sua Santità invoca per il defunto pastore il premio eterno promesso ai fedeli servitori del Vangelo e imparte di cuore a Lei, al signor cardinale Carlo Caffarra che presiede le esequie, agli altri presuli, ai sacerdoti ed ai fedeli tutti, come pure ai familiari del compianto arcivescovo e a quanti lo hanno amorevolmente assistito, la confortatrice benedizione apostolica. Unisco il mio personale cordoglio e la mia preghiera“.