Cinquemila firme. Sono quelle raccolte dai comitati modenesi di alluvionati per mettere in sicurezza argini e fiumi. Un primo importante traguardo quello raggiunto dai comitati “ArginiaMo”, “ModenaEst” e “Alluvionati non per caso”, con la petizione lanciata a giugno. Boom di adesioni per chiedere, in cinque punti, agli amministratori “procedure d’urgenza e continuità nella manutenzione e controllo delle arginature, dragaggio e pulizia degli alvei dei fiumi Panaro e Secchia”, e di definire al più presto “i piani di collaudo delle due casse di espansione”.
L’obiettivo dei comitati è portare le firme sul tavolo del prossimo governatore della Regione, che verrà eletto a novembre. Sarà in quell’occasione che gli attivisti daranno voce ai cittadini colpiti dall’alluvione a gennaio, ma anche alle popolazioni di Modena e provincia che vivono lungo il Secchia e Panaro, per avere “informazioni sul nodo idraulico modenese”, e “definire una figura istituzionale responsabile della raccolta e conservazione dei progetti delle casse di espansione”.
“Con questa petizione – spiega Elis Ranuzzini presidente del Comitato di ModenaEst – vogliamo riempire l’assoluta mancanza di informazione ai cittadini su quello che c’è stato e che sta succedendo. Noi chiediamo informazioni, e gli amministratori ce le devono dare. La gente è spaventata perché non si conosce assolutamente niente sullo stato dei lavori”.
Per Daniela Scilipoti, presidente del comitato ArginiaMo, la “petizione è uno dei pochi strumenti che hanno i cittadini. Vogliamo arrivare fino in fondo, e devono risponderci punto per punto a quello che chiediamo nella petizione. Invitiamo tutti a firmare perché è un problema che riguarda non solo i paesi della Bassa”. Francesco Cameroni, comitato Alluvionati non per caso, sollecita le amministrazioni “perché sui fiumi va fatta manutenzione sempre, e non una volta ogni 20 anni”.