Moda: il tocco britannico di Paul Smith, fra tradizione e bizzarria

Lo stilista di Nottingham aprirà la 106*edizione di Pitti Uomo

La aprirà Paul Smith, martedì 11 giugno, la 106*edizione di Pitti Uomo, la più importante fiera di abbigliamento maschile a livello mondiale e punto di riferimento internazionale per aziende, designer, buyer, modaioli, che resterà in Fortezza da Basso, a Firenze, fino a venerdì 14 dello stesso mese per presentare le collezioni uomo per l’estate 2025 di 800 brand, di cui il 43% esteri.

Paul Smith, pardon, Sir Paul Smith, il britannico intramontabile designer di grido, ha scelto il palcoscenico fiorentino per presentare con un evento speciale la sua nuova collezione nell’ottocentesca Villa Favard, opera di Giuseppe Poggi e adesso sede della scuola Polimoda. Subito, il primo giorno di fiera, aprendo il ricco calendario delle manifestazioni che porteranno Pitti Uomo fuori dalle mura della Fortezza , anche in città. E già si sussurra che il brillante e negli anni sempre vivace stilista che si occupa di moda dagli anni ‘70 senza mai tramontare,  che è sempre rimasto indipendente e dunque libero e che è anche un abilissimo commerciante che ha iniziato con una piccola boutique di tre metri quadrati per tre a Nottingham per arrivare adesso a 130 negozi in 60 paesi del mondo, giocherà quella sera la parte del commesso di se stesso. Mostrando e illustrando i suoi abiti come fanno i commessi e come lui ama fare il sabato pomeriggio nella sua boutique londinese.

Non è un innamoramento improvviso quello tra Pitti e il designer inglese sinonimo di tayloring, ovvero del rilancio dell’abito sartoriale maschile, ma in chiave scanzonata come gli deriva da un tipico spirito britannico a metà tra tradizione e bizzarria. Capace,  comunque,  di creare sempre uno stile all’avanguardia. Smith ha legato con Pitti Immagine fino dal 1993 , quando ha presentato per  prima volta la sua collezione a Firenze. Ci torna ora e dice: “Sarà una grande emozione aprire il prossimo Pitti Uomo con il lancio della mia collezione uomo per la primavera – estate 2025. Sono stato tra i primi stilisti invitati a Pitti che ritengo sia una meravigliosa opportunità per dare risalto ad alcuni dei capi più belli di abbigliamento maschile al mondo, in maniera molto concreta. Non vedo l’ora di presentare la mia collezione in una cornice più intima, e questo ritorno a Firenze mi sembra l’occasione giusta per farlo”. Smith fece allora amicizia con l’ad di Pitti Immagine, Raffaello Napoleone, e questa amicizia non si è più interrotta. Restituisce i complimenti l’ad: “Paul Smith è un designer visionario, un creativo dalla curiosità senza fine, un inesauribile entusiasta, un gentleman dall’eleganza naturale, ambasciatore della creatività British, un amante della moda e un ciclista. E per noi – per me personalmente e per Pitti Immagine – è un grande amico”.

Già, amante della bicicletta: Paul Smith prima di essere un designer era stato un ciclista  e siccome questo Pitti Uomo “è segnato anche di rapporti” come spiega  Francesca Tacconi, coordinatrice degli eventi speciali di Pitti Immagine (la società fiorentina che organizza le fiere di moda e lifestyle), il rapporto con il britannico  designer  è fatto di amicizia, moda, ma anche di bicicletta. Infatti Pitti Immagine annunzia un’ulteriore svolta nella sua attività sempre più diversificata che non si limita alla moda ma abbraccia un intero lifestyle, dal cibo, con Taste, ai libri con Testo, al profumo di qualità con Fragranze alla danza con Danzainfiera e adesso arriva il ciclismo con Becycle. Ovvero un nuovo evento dedicato al ciclismo vero e proprio ma anche al cicloturismo e agli stili del vivere pedalando che si inaugurerà dal 26 al 28 giugno nella granducale stazione Leopolda in occasione del Grand Depart da Firenze del 111° Tour de France il 29 giugno. E poi diventerà un appuntamento fisso, abbracciando dal ciclismo sportivo a un qualificato cicloturismo naturalistico, fino alla bicicletta come protagonista di mobilità sostenibile urbana e metropolitana.“Becycle è una rassegna con un format inedito a livello internazionale Un’esperienza unica non solo sul piano italiano ma internazionale”, spiega il direttore di Pitti Immagine, Agostino Poletto.

E ancora, se vogliamo continuare a parlare di rapporti, Pitti ha in comune con Smith  la passione per la qualità e la sartorialita’ ma anche per l’innovazione e lo scouting di nuovi talenti. Non a caso la guest designer dell’ Uomo sarà la giovane designer francese Marine Serre, classe 1991 ma già accreditata tra i talenti più interessanti della Paris Fashion Week, che con una sfilata-evento il 12 giugno nella storica  Villa di Maiano, debutterà  con la sua collezione uomo, “annodando esigenze del presente e tessuti del passato, sperimentando le combinazioni dell’upcycling, tra fibre sostenibili e innovative”, come spiega  Tacconi. Terza sfilata,  la prima dello stilista e artista Pierre Louis Mascia, intitolata Le Cavalier Bleu è ispirata che  a Kandisky  e al  movimento tedesco “Der Blaue Reiter” dentro il Tepidarium del Roster, la serra liberty del Giardino dell’Orticultura. Infine un altro debutto, quello della capsule di moda maschile di Plan C di Carolina Castiglioni.

 Per non dire degli stand degli ottocento brand in Fortezza,  dove per questa edizione di moda maschile dominano le parole qualità, innovazione, sostenibilità e AI, che ospitano ogni possibile tendenza e contaminazione in cinque sezioni: Fantastic Classic, Futuro Maschile, Dynamic Attitude, Superstyling e I Go Out,  a cui si aggiungono le aree speciali di S|Style dedicata alla moda sostenibile e Vintage Hub per la gioia dei sempre più numerosi  appassionati del riciclo e della circolarità. Tra i brand che espongono, si spazia tra i grandi nomi e la nuova generazione della moda, e non a caso nei giorni dell’Uomo organizzeranno eventi tutte le scuole di moda  e design presenti in città,  dal Polimoda, all’Istituto Marangoni allo Ied. In Fortezza, si va da Brunello Cucinelli, a Missoni a Fay, a Pantofola d’oro, a Stefano Ricci, a Tombolini che celebra a Pitti i suoi 60 anni con collezioni sempre più leggere (la Ultra Light di Zero Gravity)  e sempre  più sostenibili (Zero Impact), a W.P. Lavori in Corso che presenta le nuove collezioni dei brand Filson, Baracuta, Barbour, e B.D.Baggies , tra fedeltà alle origini e innovazione. Da fuori partecipa anche Prato, regno dei filati e dei tessuti, con la mostra sullo stilista pioniere del Made in Italy, Walter Albini, al locale Museo del Tessuto.

Per fare solo qualche nome di un invece affollatissimo  salone il cui nuovo  tema dominante sarà Pitti Lemon, ovvero il limone declinato in una visionaria Lemon City come simbolo di leggerezza, vitalità, energia, divertimento, spiega  Poletto. Un salone sostenuto da Ice, che ha come partner principale UniCredit e che aspetta una grande quantità di buyer dai grandi Department Store mondiali ma anche dai piccoli negozi. Ne è fiducioso il presidente di Pitti Immagine e ad del brand Kiton, Antonio, detto Totò, De Matteis. In un mercato, sottolinea De Matteis  che nel 2023 è andato assai bene, crescendo l’export di moda maschile Made in Italy, specie le camicie, del più 6,5% sul 2022, fino a circa 9,5 miliardi e che, come spiega Napoleone, da’ buoni segnali anche per il 2024, guerre permettendo.

In foto Paul Smith

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