Mobilitazione in piazza, intervista a Claudio Barsacchi, direttore Patronato Acli di Firenze

Firenze – Nella puntata di Porta a Porta dell’11 novembre il Presidente del Consiglio Matteo Renzi rispondendo ad una domanda di Bruno Vespa, ha detto “Ma vuole che su una manovra di 36 miliardi non troviamo cento milioni per i Patronati? Siamo disponibili a ragionarne”.

 Prendendo atto di questa disponibilità si può dire, dunque, che l’allarme per i tagli ai Patronati è rientrato? Lo chiediamo a Claudio Barsacchi Direttore del Patronato ACLI di Firenze.
“Anche se si è trattato di una frase detta all’interno di un talk show, essa è autorevole perché viene dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Adesso mi auguro che alle dichiarazioni del Premier seguano interventi legislativi che portino alla cancellazione dell’articolo inserito nella legge di stabilità. Certamente siamo disponibili ad un confronto con il Governo per trovare soluzioni che portino a dei risparmi ed a una migliore efficienza dei servizi erogati dai patronati del cepa”.

L’utilità sociale dei Patronati è stata riconosciuta anche dalla Corte Costituzionale
“Il riconoscimento della Suprema Corte ci colloca in un preciso settore quello della “ pubblica utilità” Infatti i nostri uffici sono sempre strapieni, questo perché con il passare degli anni le pubbliche amm. hanno ridotto gli organici riducendo drasticamente le aperture dei front Office dedicati ai cittadini e ai lavoratori, per cui siamo stati chiamati noi Patronati a sopperire a queste strutture……”.

Ma avete avvertito in questi giorni di mobilitazione il sostegno dell’opinione pubblica?
“La grande mobilitazione in favore dei Patronati viene dai cittadini: in 15 giorni sono state già raccolte oltre 380 mila firme 2300 al giorno . Lo dimostrano le iniziative assunte in questi giorni da centinaia di parlamentari, fra cui, tre emendamenti soppressori e modificatori dei tagli ai Patronati, ed una lettera al presidente Renzi ed al ministro Padoan, sottoscritta da quasi 200 parlamentari del Pd, che chiede di ripristinare l’ammontare del fondo previsto per i Patronati nel bilancio 2014 per “evitare così il ridimensionamento dei servizi che sono particolarmente utili per i cittadini”

Si parla di Fondo Patronati: di che si tratta?
“Il Fondo patronati’ non viene alimentato da finanziamenti pubblici generici, bensì da una ritenuta d’acconto sui contributi previdenziali dei lavoratori  Perciò in caso di diversa utilizzazione di queste risorse si porrebbero vizi di forma, soggetti a eventuali ricorsi legali. Ma nella sostanza, il Patronato Acli insieme ai patronati del Ce-Pa chiede il ripristino dell’ammontare del fondo previsto nel bilancio 2014 per i patronati, al fine di evitare il ridimensionamento dei servizi che sono particolarmente utili per i cittadini”.

E sono gratuiti per l’utente ?
“Esatto..anzi merita precisare che attualmente i rimborsi coprono soltanto circa il 30 % dell’attività complessivamente svolta, mentre per il restante 70% non è previsto alcun finanziamento, pur permanendo l’obbligo alla gratuità del servizio in capo ai Patronati”.

E sabato 15 novembre una giornata di mobilitazione promossa da Acli, Inas, Inca e Ital con iniziative in tutte le regioni e province italiane.
“Sabato 15 novembre i servizi gratuiti dei patronati Acli, Inas, Inca e Ital approdano in 200 piazze italiane per difendere la tutela dei diritti dei cittadini dalla scure dei tagli al Fondo Patronati previsti dalla Legge di Stabilità. Per far sentire la propria voce, gli operatori dei patronati hanno scelto ciò che sanno fare meglio: lavorare per i cittadini, anche in piazza, anche di sabato, contro un provvedimento che, se venisse approvato dal Parlamento, metterebbe in ginocchio la rete dei servizi dei patronati. Questi istituti svolgono una funzione di pubblica utilità e di rappresentanza dei bisogni di tutti i cittadini per la difesa e la promozione dei diritti previdenziali e socio-assistenziali, con oltre 11 milioni di pratiche all’anno”.

 

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