L’obiettivo è ambizioso: raddoppiare in pochi anni il numero di ciclisti in Emilia-Romagna. La Regione ha varato la legge sulla mobilità ciclabile, che investirà 10 milioni di euro su questo settore. Sommati ad altri investimenti, come i cinque milioni di euro per la pista ciclabile sul percorso della linea ferroviaria Bologna-Verona, si arriva a 25 milioni di euro a disposizione da oggi al 2020.
“Siamo una regione con una storia e una tradizione nell’uso della bicicletta – sottolinea il presidente Stefano Bonaccini. Il traffico non può essere limitato alle bici o al mezzo pubblico, ma vogliamo irrobustirli per avere un giusto mix e anche un contributo alla lotta all’inquinamento atmosferico”. Uno degli obiettivi della legge è incentivare la costruzione e il prolungamento delle piste: “Quelle spezzate sono un problema che l’Emilia-Romagna ha, proprio perché non c’è una rete regionale”, sottolinea l’assessore alle infrastrutture e ai trasporti, Raffaele Donini. Ma anche la manutenzione delle piste, troppo spesso abbandonate al loro destino e in breve tempo trasformate in tracciati inagibili o pericolose.
Proprio per questo la concessione dei finanziamenti della legge sarà subordinata a precisi impegni da parte dei Comuni. A partire da una sorta di piano economico di gestione, perché non succeda più che si costruiscano piste ciclabili che poi non vengono manutenute. Donini vuole inoltre creare una velostazione in ogni provincia per favorire l’intermodalità, sull’esempio di quella di Bologna, vicina sia alla stazione centrale che all’autostazione.
Tra le novità della legge anche l’obbligo di costruire piste ciclabili per ogni nuova strada o importanti lavori di manutenzione di una strada esistente. La legge prevede già questo obbligo, che spesso però è disatteso per difficoltà di carattere realizzativo. La Regione prevede allora che le piste ciclabili vadano realizzate “anche non in adiacenza” alla strada, oltre alla creazione di spazi il deposito biciclette negli edifici residenziali, all’interno delle attività produttive e nei luoghi pubblici.
Verranno individuate azioni per la riduzione della velocità, la realizzazione di nuove zone 30 e la promozione delle bici pieghevoli per poterle trasportare sui mezzi pubblici. I nuovi edifici residenziali dovranno dotarsi di spazi per ospitare le biciclette in cortile o in aree dedicate. Inoltre, nell’erogazione dei contributi regionali verranno premiati i progetti che prevedono forme di vigilanza anche tramite videosorveglianza, servizi agli utenti (riparazione, gonfiaggio, noleggio) in prossimità delle velostazioni, marchiatura registrata delle biciclette.