Miti, fantasie e ossessioni nelle “terre” di Eco

Firenze – Dov’erano la dimora della maga Circe e l’isola dei  Ciclopi?  Dove si trovavano  Camelot e Avalon? Da secoli studiosi di varie discipline si arrovellano su quesiti difficilmente risolvibili  perché  si tratta  in fondo  di luoghi letterari. E tuttavia, non sono di mera fantasia  ma  si fondano su miti  e leggende  e per secoli si è creduto  o si è voluto credere che fossero realmente esistiti.

Storia delle terre e dei luoghi leggendari, il recente libro di Umberto Eco edito da Bompiani, splendidamente illustrato e accuratamente documentato, analizza le varie descrizioni e interpretazioni  fino a delineare una vera e propria  mappa dei  luoghi fantastici  che non è  solo un prezioso vademecum  ma  riconduce le opere letterarie,ed i  miti a vicende storiche di  cui sono la trasposizione.

In  modo approfondito  ma  con uno stile chiaro e  incisivo, Eco  passa in rassegna  terre e luoghi  utopici,  leggende su terre che non esistono più ma non è da escludere che siano esistite in tempi antichissimi  come Atlantide o il paese della regina di Saba  o  il favoloso regno del Prete Gianni  descritto da un falso documento ma che, in epoche diverse,  spinse numerosi esploratori  a  cercarlo in Asia e in Africa.

Eco si sofferma,poi, su  luoghi reali che hanno assunto connotati fantastici come Glastonbury associata al mitodel  Graal  o  Rennes le Chateau  e  Gisors a proposito dei quali l’autore  ripercorre le vicende e le false interpretazioni  che  li ha fatti divenire , in epoca recente, luoghi leggendari

Altri capitoli  sono dedicati a  terre favoleggiate fin dalla notte dei tempi  come  gli  antipodi, l’Eldorado, l’ultima Tthule  o  Agharti.  Ed Eco analizza  le opere di numerosi studiosi medievali  rivelando  che  quella della terra piatta  non era affatto  l’opinione prevalente.

La navigazione nell’Atlantico,  portò a  “creare”  nuovi  luoghi fantastici  perché i  navigatori  medievali  scoprivano  in modo fortunoso isole  che poi  non riuscivano a  ritrovare  tanto che sembravano   apparire e  scomparire  come miraggi. E allora si narrava  di  terre  “fantasma”  o isole  dei  Beati,  che impersonavano l’Eden perduto. Ma l’Atlantico era il Mare Tenebroso, l’insidia mortale per i navigatori ,ed ecco allora le isole dei demoni , le terre stregate da cui non si torna più.

In Oriente si concentrano i luoghi magici come la fontana della giovinezza e le genti mostruose e strane dell’immaginario medievale: come i Lemmi, senza testa o gli  Antipodi che avevano i piedi in direzione opposta a quella del corpo.. In località  indeterminate, oltre il Mar Caspio c’erano  il Paradiso Perduto ma anche le stirpi maledette di Gog e Magog.

L’ultimo capitolo Eco lo dedica a luoghi  creati da opere letterarie: dalle misteriose isole di Verne alla capanna dei sette nani,  alle località visitate da Gulliver, dal tempio dei Thugs di Salgari. all’appartamento di Sherlock Holmes in Baker Stret,  dalla fortezza del Deserto dei Tartari alla casa di arenaria di Nero Wolfe

Storia delle terre e dei luoghi leggendari:  un viaggio  nello spazio e nel tempo  alla ricerca  dei  sogni dell’umanità   scritto  con  uno  stile colto, raffinato mai  pedante,   e quindi di agevole ci consegna  un vastissimo  patrimonio di conoscenza storica, filosofica, artistica molto vasto invoglia a ricercare i  testi  di cui  parla  che sono supportati  da un’iconografia particolarmente suggestiva .Riproduzioni di  mappe, di dipinti, di disegni  che trasmettono l’incanto  edenico  di terre lussureggianti  come Ogigia o  l’hortus della fontana della giovinezza, l’esotismo  di una fauna fantastica, di itinerari  leggendari, di monumenti  misteriosi  come il  mausoleo di Alicarnasso, il castello di Camelot o  la cappella di Rosslyn   di scene  ieratiche  e oniriche come il trono di Odino e  quello  del prete Gianni,  l’’apparizione del Graal (nelle sue interpretazioni pittoriche di varie epoche) l’ingresso di Shangri- La  e  le terre di Iperborea.

Avendo trattato in alcuni saggi  (Simbologia delle isole, L’America e il mito dell’ultimo occidente, Nostalgia del demone meridiano)   come antichi miti siano legati alla ricerca delle terre incognitae, sono particolarmente grato ad Umberto Eco che con la sua fondamentale e monumentale opera, una vera pietra miliare in questa tematica, offre notevoli spunti a nuove analisi,   interpretazioni, correlazioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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