Misto Civico: prove tecniche di opposizione trasversale

Prove tecniche di opposizione trasversale: assemblea conventuale per tessere la tela dell’alternativa. Ci sono un po’ tutti (i partiti non tradizionali), da Alleanza civica a Grande Reggio, da Porto Franco all’Udc ed anche i fittiani

Prove di dialogo. Quella che doveva essere una serata per fare un bilancio dell’attività dei Civici in consiglio comunale, dal 2014 a oggi, si è trasformata in un piccolo laboratorio politico in vista delle Amministrative del 2019 a Reggio. Nella sala dei Cappuccini dove si svolge l’assemblea ci sono più di un centinaio di persone. “Dobbiamo costruire un’alternativa per questa città”, scandisce nel suo discorso d’apertura Cinzia Rubertelli, presidente di Alleanza civica. L’elenco delle cose che non vanno in città è lunga, la sicurezza su tutte, ma anche la mobilità, un centro storico “spento”, le scelte economiche, come quella di chiudere le Fiere. I nodi, a sentire il consigliere comunale, Cesare Bellentani. “Vogliamo che Reggio Emilia, il suo capoluogo, torni a essere protagonista nell’area vasta. Vogliamo una città sempre più dinamica, propulsiva e cosmopolita. Basta con la difesa dell’esistente”, dice la Rubertelli.

Chiaro l’attacco al Pd e alla giunta Vecchi.  In sala c’è anche chi non t’aspetti di vedere.  Ci sono, tra gli altri, l’ex democrat ora civatiano Marco Catellani; Luca Mulè coordinatore regionale di Direzione Italia, il partito di Fitto; Andrea Pasini, segretario regionale dell’Udc; Alessandro Aragona di Fratelli d’Itala e l’ex assessore Pd Franco Corradini, ora animatore dell’associazione culturale Porto Franco. A nessuno, in sala, sfugge il dato politico più eclatante degli ultimi giorni, ovvero la percentuale d’astensione in Emilia-Romagna alle regionali di tre anni fa.

Non a caso il fittiano Mulè parla della “necessità di colmare un vuoto politico”. Chiaro l’ex assessore Franco Corradini: “La sinistra è in sofferenza e c’è lo spazio per costruire un’alleanza su temi concreti. Bologna e Parma hanno saputo costruire delle alternative rispetto ai blocchi tradizionali destra e sinistra”. Da Grande Reggio, arriva il via libera da parte di uno dei suoi fondatori, Dario Caselli secondo il quale la strada è una sola, ovvero costruire un’alternativa civica sganciata dai partiti e ancorata ai programmi. Concetto ripreso a fine serata da Cinzia Rubertelli: “Siamo in campo per lavorare, con tutti quelli che ci stanno, a un progetto civico largo per le amministrative del 2019 – conferma -. Un progetto che parta dalla condivisione di alcuni temi amministrativi per la città, fuori dagli schemi destra e sinistra, sganciato da bandiere di partito e animato dal protagonismo di quei reggiani che vogliono voltare pagina”.

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