Il sindaco Graziano Delrio ha nuovamente convocato gli Stati generali questa volta sullo stato sociale rivolgendo un pressante appello ai protagonisti attivi della società civile ad investire nel terso settore, quello dei servizi. “Forse non troppo remunerativo ma comunque in grado di creare lavoro e risolvere problemi”. Un appello fatto davanti al mondo del volontariato, del variegato mondo del pubblico-privato e delle istituzioni municipali.
I tagli centrali stanno mettendo ulteriormente in ginocchio il settore dei servizi essenziali in una società in evoluzione: popolazione crescente (a Reggio più del 16% negli ultimi 10 anni: quota 170mila ormai), più famiglie monopersonali e boom dei “grandi anziani”, cioè oltre gli 80 anni. Perché il sistema non scoppi e non degeneri in conflitto (a Bologna gli indignati hanno assalito Bankitalia) ci sarebbe dunque bisogno di un nuovo patto tra le parti. Ancora un po’ indistinto ma insomma in fieri.
Intanto il reddito pro-capite dei reggiani scende e aumentano gli accessi ai servizi sociali ed ai contributi economici, nel 2010 la spesa sociale complessiva è stata di 41 milioni e 875mila euro. Il doppio ruolo di Delrio, oggi anche presidente Anci, può risultare da questo punto di vista ancor più significativo