CASTIGAT RIDENDO MORES
Cronaca irreale di un minuetto surreale: un divino cinguettìo
Mentre nelle campagne circostanti calava il canto del Vespero ed il contado di Masone, Gavassa e Massenzatico si apprestava a tornare nelle rispettive umili dimore per il culto dei lari domestici (ultima, arcigna forma di paganesimo bucolico difficile da estirpare) e un eventuale pasto frugale da consumare prima dell’oblio, non lontano, in quella vicina landa di campagna chiamata Campovolo, si verificava un piccolo grande miracolo di rievangelizzazione in chiave ecumenica.
Il giornalista Nicola Fangareggi, gran sacerdote laico del culto di Osho, dialogava laicamente col cattolicissimo politico Pierluigi Castagnetti sull’enciclica di Papa Bergoglio “Laudato si'”, impregnando l’aria, fino a poco prima intrisa di fritti afrori, di mistica e santità. Nell’aere intorno s’udiva come un divino cinguettare, pio, pio, pio (Padre), cip, cip, cip (senza Ciop).
Uno scambio spirituale altissimo e profondissimo allo stesso tempo, una lauda reciproca in volgare riformato, un valzer di anime all’unisono che ha fatto raggiungere ai presenti le vette dell’ascesi; qualcuno ha parlato di lune rotanti (come il sole a Fatima), di visioni celestiali catto-buddiste od osho-dossettiane arrivando a prefigurare la possibilità di una nuova fede basata sul fiore delle grandi tradizioni occidentale ed orientale: il Dosshettismo.
C’è stato chi, tra il folto pubblico, si è alzato improvvisamente gridando “io ho visto la luce!” (John Belushi nei Blues Brothers, ndr), altri, in evidente possessione diabolica, che hanno iniziato a vomitare ectoplasmi caprini (leggi Luca e Marco nell’episodio dell’indemoniato di Gerasa), altri ancora giurano di aver assistito a fenomeni di levitazione del palco (confronta con le sorelle Fox e la nascita dello spiritismo) con sopra i due imperturbabili relatori adagiati in posizione zen (cinese c’han, sanscrito dhyana), “zazen” appunto “sedere in meditazione”.
La registrazione live della serata laudabonda sarà da domani colonna sonora fissa all’interno della Porziuncola, luogo che lo stesso Fangareggi confessa di frequentare spesso chiudendosi in meditabonda solitudine, non certo in adorazione del Dio Personale del cristianesimo ma in contemplazione dell’armonia universale. Chi dei due relatori abbia tirato l’altro un po’ di più verso la propria giacchetta confessionale, è argomento vuoto ed esercizio retorico. L’importante è stata la preghiera al Creato.
Insomma, da qualsiasi parte la si voglia guardare, l’ex festa dell’Unità, ove un tempo sventolavano bandiere rosse sulle note degli Inti Illimani e le parole sul socialismo reale, e si cercava di praticare, come unica forma di astratta credenza un volontariato eroico quanto terreno, si è trasformata in un laboratorio per fenomeni parapsicologici e dottrine esoteriche (la dirigenza della kermesse sarebbe già stata contattata in questo senso dal Cicap (Comitato italiano controllo affermazioni sul paranormale).
Finalmente realizzata la visione utopistica di Francesco d’Assisi.
P.S.
Suvvia ragazzi, si scherza, non abbiatevene. Come ben sapete, il Fraticello d’Assisi che avete predicato era appellato anche quale Giullare di Dio per i suoi insegnamenti sull’importanza del ridere. Non vorrete mica che la prendiamo seriamente ‘sta sola-fola della vostra esegesi del Laudato sì’…