Grosseto – Nella giornata di oggi, venerdì 17 ottobre, il ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, si è recato in Maremma per vedere da vicino le zone alluvionate a seguito dell’ultima ondata di maltempo che ha messo in ginocchio il Grossetano. Galletti ha visitato Manciano, dove hanno perso la vita le due donne travolte dall’acqua di un torrente in piena, e Marliano, intrattenendosi con i sindaci.
Prima di recarsi in Maremma, Galletti aveva fatto visita a Firenze al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. Al Governatore, il ministro ha promesso che il Governo sosterrà la proposta della Toscana di dare maggiori poteri alle Regioni per le opere idrauliche e di difesa del suolo. Rossi e l’assessore all’Ambiente, Anna Rita Bramerini, hanno anche chiesto al ministro di poter violare il patto di stabilità per le opere di riduzione del rischio idrogeologico ma, sotto questo aspetto, l’incontro non ha avuto un esito positivo.
Secondo gli esperti di rischio idrogeologico della Regione Toscana, in Maremma il territorio flagellato dalla pioggia è ormai vulnerabile e se dovesse continuare a scendere acqua dal cielo ci sarebber rischio di ulteriori allagamenti ed esondazioni.
E su ciò pesa anche una macchina burocratica troppo complessa che riduce il raggio di azione dei Consorzi di Bonifica, che alla riduzione del rischio idrogeologico dovrebbero essere deputati. “Ci sono ancora troppe competenze, troppi livelli decisionali e troppa burocrazia, troppi rimpalli. I consorzi – ha spiegato Fortunato Angelini, ex presidente di Unione Regionale consorzi di bonifica (Urbat) – hanno collaborato con la Regione per la riforma ora bisogna applicarla in tutte le sue parti, rendendo le strutture territoriali sempre più leggere nella burocrazia, mentre pesanti, nell’aspetto tecnico ed operativo, accorpando le comuni funzioni amministrative e comunicative che debbono essere omogenee così da produrre risparmi ed uniformità nei sei consorzi di bonifica”.
In sostanza, un po’ da tutte le parti (Regione, Consorzi di Bonifica, Protezione Civile) si lamenta la mancanza di potere per fronteggiare eventi meteorologici estremi come quello che ha messo in ginocchio la Maremma. La speranza, dunque, è che qualcosa possa cambiare. E che, se dovesse cambiare, il cambiamento sia utile e pienamente recepito da chi di dovere.
Intanto mercoledì 29 ottobre il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, dovrà riferire alla Commissione Lavori Pubblici ed alla Commissione Ambiente (in seduta congiunta) circa i danni causati dal maltempo a Genova, Parma ed in Maremma. In Senato saranno ascolati anchei presidenti delle Regioni Liguria (Claudio Burlando) e Toscana (Enrico Rossi), l’assessore alla Sicurezza territoriale dell’Emilia Romagna (Paola Gazzolo), ed i sindaci di Genova (Marco Doria), Parma (Federico Pizzarotti) e Grosseto (Emilio Bonifazi).