Firenze – Una pioggia incessante ha accolto la Ministra politiche agricole e forestaliTeresa Bellanova alla seconda giornata di Festa dell’Unità di Firenze che quest’anno è tornata al Mandela Forum.
Dopo un giro di saluti fra gli stand la Ministra Bellanova si è diretta all’interno del Mandela dove è stata allestito tutto per il dibattito. A intervistare la Ministra il segreterio regionale del PD nonché europarlamentare Simona Bonafé.
“A Piombino sono andata per incontrare delle persone alle quali avevo dato la disponibilità – spiega la Ministro Bellanova rispondendo alle domande dei giornalisti – per dire che Piombino per noi è un punto di sfida fondamentale, perché su Piombino noi misuriamo davvero l’idea di sviluppo. Uno sviluppo che sia sempre più ecosostenibile, ma anche he punti sull’acciaio per rafforzare il sistema manifatturiero in Italia, e che punti sull’agroalimentare, perché noi l’agroalimentare lo dobbiamo vivere non come settore della arretratezza, ma come il settore della modernità. Un settore dove si devono creare maggiori opportunità di lavoro, dove ci deve essere uno scambio intergenerazionale e che deve dare risposta a quella grande necessità di lavoro che c’è in modo particolare da parte delle donne che non vogliono un lavoro purché sia, ma un lavoro che sia fatto di qualità, un lavoro che risponde ai loro sogni e alla formazione”.
Nei pochi minuti che la Ministra è stata intervistata dai giornalisti ha parlato anche di ambiente sottolineando che “assolutamente, deve essere al centro questo non vuol dire la cultura del No, ma la cultura dell’innovazione. Significa credere nella ricerca, significa credere nel riciclo, significa credere in un’idea di sviluppo diverso che mette al centro le persone, che mette al centro la qualità dello sviluppo, che mette al centro la qualità della vita”.
Concludendo la Ministra Bellanova ha parlato anche della condanna della Corte Europea sulla xylella “la Corte europea ha deciso su pratiche vecchie dove evidentemente il nostro paese non aveva fatto tutto quello che andava fatto. Oggi noi dobbiamo ripartire per dire, appunto, che c’è un problema che riguarda l’emergenza, alla quale dobbiamo dare una risposta in modo risolutivo credendo nella scienza. La Corte europea ci dice che si è sbagliato a credere in quelli che andavano appresso agli sciamani, e non credevano invece nelle innovazioni della ricerca e della tecnica. Noi dobbiamo ripartire da lì, e il mio ruolo al Ministero sarà esattamente questo: innovazione e lavoro di qualità, risposte ai giovani e alle donne di questo paese”.