Tasse bloccate e servizi alla persona potenziati per tutelare famiglie e imprese dal caro bollette e “curare” le ferite pregresse di due anni di covid. E in parallelo una montagna di investimenti (in gran parte con risorse del Pnrr) per impostare le opere della città del domani. Sono le principali caratteristiche del bilancio di previsione 2022-2024 del Comune di Reggio Emilia, presentato in sala del Tricolore, e definito dal sindaco Luca Vecchi “il più importante di sempre”.
Il documento, dopo il confronto con i sindacati e la discussione in commissione, dovrebbe essere approvato entro fine marzo. La “manovra” dell’ente ammonta in totale a 420,8 milioni. Gli investimenti, che per la prima volta superano la spesa per la parte corrente, sono pari a 403,9 nel triennio, di cui 262 milioni nel 2022,90,8 nel 2023 e 51,1 milioni per il 2024. Con riferimento al Pnrr il Comune di Reggio si candida a 11 bandi per intercettare 90,7 milioni di finanziamenti- 38,6 già assegnati- relativi a 57 opere pubbliche.
Le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza costituiscono la fonte del 64% degli investimenti di quest’anno. La spesa corrente “pesa” invece per 158,8 milioni, in aumento del 4,73% sopratutto a causa dell’aumento dei costi energetici (2,3 milioni in più rispetto al 2019 per la sola illuminazione pubblica, mentre il computo del riscaldamento è in corso). La spesa sociale e educativa aumenta sul 2021 del 6%, passando da 55 del 2021 a 58 milioni circa.
Per sanità e welfare sono previsti 21,2 milioni di aiuti alle famiglie, mentre per le politiche educative attuate insieme a Fcr l’impegno è di 58,4 milioni. Il Comune allevia così le “diseguaglianze” provocate dalla pandemia. Le richieste di reddito di cittadinanza, ad esempio, sono state 2.050 nel 2022, in aumento del 40% rispetto all’anno precedente. Le famiglie beneficiarie di contributi economici per motivi di povertà, invece, sono 899 (più 5% sul 2021).
Per le imprese ci sono buone notizie. Il combinato disposto tra norme nazionali e imposizione fiscale locale – come il passaggio della Tari a tariffa con natura corrispettiva (Tcp) – permetteranno risparmi annui tra i 600.000 e gli 1,6 milioni a seconda della tipologia di azienda. Aumentano poi, da 28,6 ai 31,4 milioni, i trasferimenti alle società partecipate. Il tutto con un aumento dell’indebitamento, che a livello pro capite sale da 437 a 622 euro rispetto all’anno scorso.
Completano il bilancio le entrate dei dividendi Iren (8,3 milioni), dell’imposta di soggiorno (350.000 euro per il 2022 e 450.000 a regime) e del contrasto all’evasione fiscale (5 milioni stimati). Nel bilancio si prevede infine l’adeguamento delle indennità di sindaco e Giunta, previsto da legge nazionale, che sarà tuttavia applicato “con gradualità”. Reggio, conclude quindi il sindaco, “non si è pertanto fermata, anzi. Un bilancio così, se non è in movimento, una città non lo fa”.