Firenze – “Ma di cosa parla Donzelli? Ci racconti piuttosto del blocco navale che hanno promesso in campagna elettorale, mentre gli arrivi sono quintuplicati. Oppure, se preferisce, può parlarci dei sindaci e dei presidenti di Regione, anche di centro-destra, che lamentano una gestione inesistente che sta scaricando tutto su di loro senza dargli risorse e strumenti. O magari raccontare del perché si fa un decreto che impone alle Ong di dirigersi verso il porto sicuro assegnato, spesso assai lontano, ignorando ulteriori sos e poi si smentisce quello stesso provvedimento usando le stesse Ong per salvataggi coordinati dalle autorità italiane perché la Guardia costiera non ha nemmeno le risorse per il carburante”. L’assessora alla protezione civile, Monia Monni, replica così alle dichiarazioni rilasciate dal responsabile organizzazione Fdi, Giovanni Donzelli, sulla questione dell’emergenza migranti.
“Abbiamo evitato, grazie al governo Meloni, che gli sbarchi fossero di più”, ha dichiarato fra l’altro Donzelli. E ancora: “La sinistra avvantaggiava il traffico illegale di esseri umani, quindi purtroppo le morti in mare, purtroppo gli scafisti. Invece oggi c’è guerra alle irregolarità e ai trafficanti di esseri umani”.
“Ci spieghi anche – continua Monni – che Paese è quello in cui si punisce chi ha salvato vite umane, perché questo è accaduto anche ieri al porto di Marina di Carrara. Se la Open Arms si fosse fermata al primo salvataggio, 170 persone sarebbero probabilmente morte. Ammiriamo, e giustamente, chi salva un bagnante dall’annegamento, ma puniamo chi di vite ne ha salvate 196. Evidentemente ci sono vite che valgono meno di altre, non so se questa valutazione dipenda dal colore della pelle o dalla capacità di produrre reddito, ma in un Paese civile una vita è una vita ed abbiamo tutti il dovere di proteggerla”.
“Mentre aspettava la notifica del fermo amministrativo – ricorda inoltre l’assessora, che ieri ha seguito le operazioni di sbarco in banchina -, l’equipaggio della Open Arms ha fatto partire le note di Bella ciao e immagino che questo risulti ancora più urticante per Donzelli. Però io credo che quella canzone non avrebbe potuto trovare un luogo migliore dove risuonare, perché è l’inno di chi resiste alla barbarie e si schiera contro le ingiustizie. La Toscana – conclude Monni – resisterà accanto a loro. Intanto invece che provare a rimettere la palla nel campo del centro-sinistra, la destra potrebbe provare a governare, perché mi pare evidente che il tempo delle scuse e degli alibi è ampiamente scaduto.”
In foto Monia Monni