Firenze – Per ora, chi ha risposto meglio e più tempestivamente è stata la provincia di Livorno, che a Piombino ha dato la disponibilità di una struttura (sembrerebbe una ex-scuola) che ha una capienza di 50 posti circa. Per il resto, ancora sembra di capire che ci sia poco. E’ questo il quadro che per ora emerge in risposta alle domande poste al vicepresidente della Regione Toscana, nonché assessore al welfare Stefania Saccardi. “Stiamo lavorando” risponde a chi gli chiede lumi sull’accoglienza degli oltre 700 migranti che a breve verranno dislocati in Toscana. Perché il problema, quando si tratta di dare strutture e disponibilità, è che c’è sempre qualcosa che sembra mettere i bastoni fra le ruote. Che sia la stagione turistica, o le occupazioni preesistenti, o altre iniziative “pubblicitarie” dei territori, ma di fatto è molto difficile ottenere collaborazioni concrete in strutture messe a disposizione, oltre che belle parole, dagli enti territoriali.
Del resto, fra i vari problemi ce n’è anche uno che riguarda in buona sostanza l’ordine pubblico. Vale a dire, se si utilizzano strutture molto grandi (che forse ci sarebbero, specialmente nel fiorentino, dove ad esempio qualcuno ha parlato della ex-Caserma dei Lupi di Toscana) , diventa poi difficile gestire le situazioni che immancabilmente si fanno caotiche e incontrollabili. Dunque, la necessità stringe e la richiesta si appunta su strutture non troppo grandi dislocate nei vari punti del territorio. In vista, per quanto riguarda Firenze, potrebbe esserci una struttura (ma ancora è tutto da decidere e valutare) nel territorio del Mugello.
Ma questa volta, la Prefettura sembra decisa a fare valere la propria autorità: collaborazione è la richiesta, e ove non ci sia, potrebbero (il condizionale è d’obbligo) scattare requisizioni. O in alternativa una bella tendopoli.