Migliarino, sacerdote fermato con la cocaina nell’auto

Migliarino (Pi) – E’ un momento decisamente difficile quello che sta attraversando il clero toscano già messo a dura prova dal caso clamoroso che sta interessando don Francesco Spagnesi, il parroco della Castellina a Prato finito ai domiciliari per spaccio, truffa e tentate lesioni gravissime nei confronti di alcuni partecipanti ai festini a base di sesso e droga che il prelato organizzava con altri uomini in un appartamento lontano dalla parrocchia dell’Annunciazione. 

Un sacerdote, sembra di una parrocchia della Versilia, è stato sorpreso dagli agenti della Polstrada con della cocaina appena acquistata nella Pineta di Migliarino. L’episodio risale ad una settimana fa, e a darne notizia ieri è stata l’emittente televisiva 50NewsVersilia. Secondo quanto ricostruito, il riserbo negli ambienti investigativi è massimo, quando il prete è stato fermato per il controllo era in abiti laici e con lui si trovava un’altra persona, un uomo, considerato comunque estraneo ai fatti. Ad insospettire gli agenti della Polstrada è stata la manovra fatta dal sacerdote alla guida dell’auto: una volta accostato sul ciglio dell’Aurelia, si è fermato. Poi è sceso, e a piedi si sarebbe infilato nella macchia di Migliarino, tra la via Aurelia e la Ferrovia, posto conosciutissimo da sbandati di ogni tipo alla ricerca di una dose di stupefacenti e anche considerato come una delle piazze di spaccio più ricche del territorio. Così gli agenti da lontano avrebbero seguito ogni movimento di quello strano automobilista e quando è risalito in macchina ed è ripartito i poliziotti, nei pressi dell’area di sosta di un distributore, hanno alzato la paletta intimando all’auto di fermarsi.

Di fronte ai poliziotti, che non sospettavano certo di avere davanti un sacerdote, il prelato non avrebbe fornito alcuna spiegazione o giustificazione. Il quantitativo di stupefacente rinvenuto è minimo, quello considerato per uso personale. Per questo non è scattata la denuncia penale, ma la segnalazione alla Prefettura oltre alla sospensione della patente. L’Arcidiocesi di Lucca ha diffuso una breve nota sulla vicenda: “In merito alla notizia che vede coinvolto un sacerdote della Arcidiocesi di Lucca, l’arcivescovo monsignor Paolo Giulietti si è subito attivato per comprendere le circostanze di quanto avvenuto. Lo stesso arcivescovo, rintracciato il sacerdote, sta affrontando con lui la questione in attesa, ripete, di verificare quanto effettivamente successo”.

 

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