Firenze – L’ultima giornata del festival Middle East Now ha presentato, nel pomeriggio, il bellissimo film Il Cliente del maestro iraniano Asghar Farhadi, al Cinema Stensen, e l’emozionante film d’animazione The Tower di Mats Grorud, proiettato al Cinema La Compagnia.
In attesa della closing cerimony and night, il film The Tower ci ha immersi nel campo profughi di Beirut, in cui vive una ragazzina palestinese, Wardi, insieme alla sua famiglia. Wardi, ascoltando i ricordi del bisnonno Sidi, scopre la storia della sua famiglia che è stata costretta, insieme a migliaia di palestinesi, a lasciare la Palestina nel 1948, a causa dell’invasione israeliana.
Dal 1948 ad oggi la famiglia di Wardi ha vissuto in Libano: il bisnonno, il nonno e il padre hanno dovuto affrontare l’esilio e le guerre contro gli israeliani. Questa storia drammatica ci viene mostrata attraverso il mondo immaginifico della stop motion, una tecnica cinematografica che, invece di usare la grafica, utilizza dei pupazzi che vengono filmati. L’effetto stop motion permette una teatralizzazione che recupera un’atmosfera magica, come nelle grandi sperimentazioni cinematografiche dell’illusionista e regista francese George Meliès.
Wardi, con stupore e curiosità, raccoglie le testimonianze dei parenti che hanno perso il loro paese e hanno combattuto per sopravvivere in campi profughi continuamente assediati da Israele. Quando il bisnonno volerà in cielo, come vediamo in una bellissima sequenza del film, Wardi, che ha ricevuto in dono da Sidi la chiave della vecchia casa in Galilea, può sperare in un futuro migliore in cui forse rivedrà la Palestina. The Tower, attraverso la storia di Wardi, vuole testimoniare una speranza per un futuro in cui possano prevalere la giustizia e la pace. La memoria storica raccolta dalla bambina palestinese potrà servirle a ritrovare una vita degna nel paese perduto.
La closing night del Middle East Now ha presentato la cerimonia di premiazione condotta da Raffaele Palumbo. Ricordiamo tra i vincitori il documentario Kabul. City in the Wind di Aboozar Amini e il film d’animazione Flavours of Irak di Leonard Cohen, due splendidi film che mostrano la forza espressiva e politica che il documentario e il cinema d’animazione possono avere nel contesto audiovisivo contemporaneo.
Con una commedia dolce-amara e postmoderna, Teheran City of Love di Ali Jaberansari, si è chiuso il festival, in una sala gremitissima di persone che hanno seguito con grande interesse e passione il Middle East Now.
Segnaliamo che il premio per il miglior lungometraggio “Middle East Now 10th Award 2019” è stato assegnato a Kabul in the Wind di Aboozar Amini, mentre il premio per il miglior film votato dal pubblico è stato vinto da Flavours of Irak di Leonard Cohen.
La giuria ha assegnato una menzione speciale a Teheran, City of Love di Ali Jaberansari. Il premio “Middle East Now Staff Award 2019” è andato al cortometraggio Waterfolks di Azadeh Bizargiti, che ha vinto anche il premio corto d’autore nella sezione “Best Off”. La menzione speciale del premio “Best Off”, infine, è stata vinta da I Stay di Fatemeh Marzaban, documentario iraniano.
Foto: Il Cliente di Asghar Farhadi