Firenze – Caramel della libanese Nadine Labaki, ma anche il Dialogo delle Carmelitane di Georges Bernanos. E’ ricco di citazioni e di riferimenti il film Degradé dei fratelli palestinesi Tarzan & Arab Abunasser che ha aperto martedì 5 aprile la settima edizione di Middle East Now, il festival del cinema mediorientale diventato uno degli appuntamenti internazionali più importanti del capoluogo toscano. “Volevamo far vedere lo stato di guerra permanente nella striscia di Gaza e nella Palestina in generale attraverso le esperienze di vita quotidiana, ha detto Tarzan intervenuto alla serata inaugurale del Festival.
Applaudito a Cannes, il film parla di violenza quotidiana, di sofferenza, di amore frustrato e violato attraverso la storia di dodici donne rimaste intrappolate nel salone di bellezza di una immigrata russa, mentre fuori gruppi armati si fronteggiavano con bombe e mitra per risolvere una questione del tutto secondaria: il furto di una leonessa da uno zoo.
E’ soprattutto il gruppo radicale di Hamas che governa la Striscia di Gaza il bersaglio dei registi attraverso le parole delle donne che hanno visto progressivamente alzarsi il tasso di repressione e autoritarismo pur in una situazione di guerra permanente. La causa marginale del conflitto a fuoco è una metafora della divisione fra i palestinesi che non riescono a trovare un fronte comune per realizzare una nuova entità statale. La povera leonessa finisce ammazzata esattamente come il fidanzato di una delle donne del salone di bellezza, a sottolineare che tutta quella violenza porta a distruggere anche le cose che si vorrebbero salvaguardare.
In apertura di serata, la performance del musicista iraniano Makan Ashgvari, artista e musicista che vive e lavora a Tehran – chitarrista e fisarmonicista, solista dalla voce profonda con influenze folk e americane – e la proiezione di “Hotel” (Turchia, 1992, 13’), cortometraggio della regista turca Yesim Ustaoglu, ospite d’onore di questa edizione.
Nella foto: un momento dell’inaugurazione del Festival