Tre aree d'intervento presentate oggi da Luigi Marroni, assessore al diritto alla salute regionale, nell'Aula magna dell'ospedale pediatrico. Le linee strategiche per lo sviluppo e il potenziamento del Meyer per il prossimo triennio, sono state spiegate, oltre che da Marroni, dal direttore generale dell'azienda ospedaliero universitaria Meyer, Tommaso Langiano, il rettore dell'Università di Firenze, Alberto Tesi, e Gian Franco Gensini, presidente del Cossum (Consiglio Scienze della Salute Umana) dell'Università di Firenze e vicepresidente della 1° Commissione del Consiglio Superiore di Sanità del Ministero della salute.
Una vera e propria punta di diamante nel panorama nazionale: è questo che rappresenta, come ha ricordato l'assessore Marroni, l'ospedale pediatrico fiorentino, che in questi anni è cresciuto sia sul piano della professionalità che dell'attrattività e della complessità dei casi trattati. Il piano di sviluppo parte dai successi ottenuti fino ad oggi e guarda avanti con una visione strategica, con progetti che vanno ben oltre il triennio. L'assessore ha ricordato come la nostra sanità abbia superato il periodo più difficile a causa delle contingenze nazionali, abbia saputo riorganizzarsi, grazie anche allo spirito di sacrificio degli operatori (che ha ringraziato in maniera particolare), ottenendo grandi risultati, che ci pongono al top delle classifiche nazionali. In questo quadro, il Meyer è una delle nostre punte di diamante. Quanto all'oncoematologia pediatrica, che l'assessore ha detto essere una specialità fondamentale, ha assicurato che il primario verrà selezionato al più presto; il Meyer sarà la base di un Dipartimento interaziendale che diventerà regionale, con collegamenti in rete fra i tre poli di oncoematologia pediatrica.
"A livello nazionale il Meyer è percepito come la realtà più dinamica – ha detto Tommaso Langiano – anche grazie ai grossi progetti fatti nel campo della ricerca e dell'innovazione assistenziale". Alberto Tesi ha sottolineato che, per quanto riguarda l'Università "cercheremo di contribuire nel modo migliore agli aspetti che riguardano la ricerca, dando anche impulso e stimolo al reclutamento di giovani". Gensini ha definito il piano del Meyer "un progetto solido e assolutamente fattibile, che si impegna fin dalla frontiera della terapia fetale fino all'adolescenza".
Nel concreto, il piano di sviluppo del Meyer si articola in 3 aree di intervento a loro volta sostenute da 10 azioni progettuali. Per quanto riguarda la prima area di intervento, la sfida della cronicità pediatrica (denominata Area di intervento I) vede nelle priorità qualificanti il programma per l'assistenza ai bambini clinicamente complessi (High dependency care), il progetto adolescenti, il Dipartimento interaziendale di Oncoematologia pediatrica, lo sviluppo collaborativo della trapiantologia d'organo pediatrica. Per l'area che riguarda le innovazioni assistenziali per le aree di eccellenza (Area di intervento II), i punti in primo piano sono il programma terapie cellulari e innovative, la terapia fetale, il centro per la chirurgia vascolare. Infine la terza area, promuovere l'ulteriore sviluppo della ricerca pediatrica (Area di intervento III) che vede in primo piano l'attenzione sul Clinical Trial Center Pediatrico; ill campus per la ricerca e la didattica e il laboratorio di neurobiologia.
Infine, ancora due parole sulla tipologia dei pazienti e il loro mutamento negli ultimi anni. Vi è stata infatti negli ultimi tempi una modifica della tipologia di pazienti che si rivolgono al Meyer con l'assunqione di alcune caratteristiche, fra cui la cronicità delle patologie, elevata complessità clinica, patologie rare, spesso provenienti da altre regioni.
Nell'ultimo triennio i ricoveri ad alta complessità sono aumentati di oltre il 5%; i casi chirurgici sono aumentati del 6%; i ricoveri chirurgici a più alta complessità sono aumentati dell'8%; l'attrazione extra-regionale è aumentata del 9%. Nel 2013, oltre il 50% delle giornate di degenza sono state destinate a trattare patologie croniche. Sempre di più il Meyer si caratterizza come ospedale pediatrico di elevata specializzazione e centro di riferimento nazionale per l'elevata complessità pediatrica. Nell'ultimo quinquennio l'attività di ricerca è aumentata di oltre il 40%.