Caffè delle Murate – Firenze
h 18.00 – Presentazione libro & video
L'Associazione culturale la Nottola di Minerva, in collaborazione con la Regione Toscana – Assessorato alla Cultura, presenta:
GIORNO DELLA MEMORIA. 1943-1944 LA DEPORTAZIONE E LO STERMINIO DEGLI EBREI. LA SHOAH DEI BAMBINI.
Voce recitante | Lorenzo Degl'Innocenti
Una riflessione sulle principali iniziative in preparazione del Giorno della Memoria, durante la quale sarà presentato il libro La Shoah dei bambini. La persecuzione dell'infanzia ebraica in Italia 1938-1945, di Bruno Maida, Einaudi editore. Per l’occasione, Ugo Caffaz, responsabile per la attività legate al Giorno della Memoria per la Regione Toscana, dialoga con l’autore Bruno Maida e Enrico Fink, responsabile alla Cultura della Comunità Ebraica di Firenze.
A seguire Proiezione in nuova versione integrale del docufilm "Via de' Pecori n.6" sulle vicende della famiglia ebraica Cassuto di Firenze. Il racconto si sviluppa partendo dal cinema familiare Innocenti – Cassuto realizzato in Firenze durante la guerra e il coprifuoco, tra clandestinità e liberazione. Produzione Mediateca "Banca della Memoria" di Poppi Autori Mario Spiganti e Daniela Bartolini
Essere responsabili di tutto e di tutti, è essere responsabili nonostante se stessi. Essere responsabili nonostante se stessi è essere perseguitati. (E. Levinas)
h 22:30 – Concerto
BRIGHT UP THE NIGHT
Filomena Menna | voce
Lele Fontana | tastiere
Due professionisti che vi propongono una passeggiata tra il jazz più classico, il soul più nero e il funky più brillante.
Pezzi storici che sono state le pietre miliari della nostra carriera di musicisti.
Tutto sempre con la nostra vena rock che ci contraddistingue anche nelle ballads più dolci…
Bright up the night!!!
Filomena Menna
Cantante attiva da più di 20 anni interpretando vari generi musicali: funky, blues, soul e jazz.
Durante la sua carriera ha collaborato con varie formazioni musicali esibendosi su palchi nazionali ed internazionali. Ha all'attivo un cd di brani originali e 3 cd di diverse produzioni.
Ha aperto il concerto di Beverly Knight all' Hard Rock Cafè di Firenze.
Lele Fontana
Pianista ,tastierista e compositore ha collaborato nel corso della sua carriera con molti Artisti della Musica italiana, fra i quali Articolo 31, Noemi di cui e' stato anche Direttore Musicale nei Tour del 2011 e 2012, Gianni Morandi, Fiorella Mannoia , Max Gazze' e molti altri
Come compositore e autore , oltre ai propri dischi solisti sia in veste di Cantautore che di Musica strumentale , ha scritto e arrangiato il brano "Due su Due" per Articolo 31, e i brani " Petrolio", "Up", "Le luci dell'alba" per Noemi.
Teato della Pergola
Il Teatro Carcano di Milano presenta
Giuseppe Pambieri
LA COSCIENZA DI ZENO
di Tullio Kezich dal romanzo di Italo Svevo
Dopo l’applauditissimo debutto nazionale al Teatro Carcano di Milano nel gennaio 2013 e una prima tournée di successo, il Teatro della Pergola partecipa al riallestimento e al nuovo debutto della Coscienza di Zeno, un altro particolare dell’affresco sui grandi protagonisti del Novecento con lo sguardo sempre rivolto all’Europa e al mondo che Maurizio Scaparro ha composto nelle ultime felici stagioni teatrali insieme a quelli di Raffaele Viviani, Eleonora Duse, Vitaliano Brancati.
Protagonista nel ruolo di Zeno Cosini Giuseppe Pambieri, già insieme a Scaparro nel Sogno dei Mille e fin sulle guglie del Duomo di Milano nel luglio 2012 con lo spettacolo Assassinio nella cattedrale di Eliot; attore tra i più versatili del nostro teatro, tratteggia il suo personaggio con tocchi insieme ironici e meditativi.
Maurizio Scaparro raccoglie la non facile scommessa di portare sulla scena il capolavoro sveviano, non catalogabile come romanzo d’azione o d’intreccio, bensì libro d’iniziazione e introspezione. Sceglie lo storico adattamento che Tullio Kezich realizzò per il teatro nel 1964, primo interprete, nello stesso anno, Alberto Lionello, seguito nel 1987 da Giulio Bosetti con la regia di Egisto Marcucci e nel 2002 da Massimo Dapporto con la regia di Piero Maccarinelli.
Per Scaparro oggi è necessario tornare a Svevo perché “sapeva guardare avanti. Non mi riferisco solo alla famosa immagine con cui chiude La coscienza di Zeno, quella profetica idea di un' esplosione nucleare. Dico che se si rilegge il romanzo attentamente, il profilo di quell'ornino di fumo, Zeno Cosini, prende forma dentro l'immagine di una città dominata dal commercio e dalla Borsa: le azioni salgono e scendono, la speculazione e i profitti segnano le vite e le vicende. A tutto ciò la letteratura era disabituata. La dimensione economica che cambiò la vita di Zeno Cosini, e dello stesso Svevo, è quella che sta cambiando adesso le nostre vite».
Sullo sfondo di una Trieste cosmopolita e mercantile ma anche crogiolo culturale della mitteleuropa tra la fine della Belle Epoque e la Prima guerra mondiale, si svolge la vicenda di Zeno Cosini, che, partendo da una seduta psicanalitica, evoca i momenti salienti della sua vita (la morte del padre, l’amore non ricambiato per una fanciulla, il matrimonio di ripiego con una sorella di lei, la rivalità con il cognato Guido – che muore suicida – la relazione extraconiugale con Carla). Fragile e inadeguato di fronte ai cambiamenti della società, pieno di tic e di nevrosi, si dichiara “malato”, ma la sua malattia è tutta di origine psicologica. Di fronte alla vita Zeno riesce però sempre a mantenere un atteggiamento ironico e distaccato (“La vita non è né brutta né bella, ma è originale”) che gli permetterà di capirla meglio e , quindi, di crescere; uomo nuovo in cerca di un modo di essere plausibile in un mondo che sembra sfuggirgli.
Pubblicato nel 1923, La coscienza di Zeno abbandona il modulo romantico ottocentesco e, come nel caso di Musil o del pirandelliano Mattia Pascal, di Joyce o di Proust, ai quali pure è stato accostato, introduce l’aspetto tutto novecentesco dell’introspezione. Dal romanzo narrato da una voce anonima ed estranea al piano della vicenda si passa a una narrazione in prima persona che non presenta gli avvenimenti nella loro successione cronologica lineare, ma inseriti in un tempo tutto soggettivo che mescola piani e distanze. Nella sua opera più conosciuta Svevo affronta un viaggio nella mente umana, un percorso nella malattia e nella cura; ci parla dell’insoddisfazione e dell’inquietudine dell’uomo che si percepisce come corpo estraneo della società, fornendo il ritratto di un’epoca e, insieme, quello di un’umanità senza tempo.