Rischiano in 23, al Mercato di San Lorenzo, di vedere dichiarate decadute le licenze della bancarella. O, più professionalmente, le concessioni per commercio su area pubblica. Che, alla fine, è la stessa cosa: 23 famiglie rischiano di non avere più il sostentamento assicurato dalla bancarella.
Colpa commessa? Ritardi nel pagamento dell’affitto di suolo pubblico. Ma un buon numero di questi, al momento del ricevimento della notifica di avvio della procedura di decadenza, aveva già pagato tutto ciò che c’era da pagare, arretrati e multe. Con tanto di esibizione delle ricevute presso gli uffici dell’amministrazione comunale. Ma tutto ciò non è bastato: non sono bastati sacrifici, prestiti, indebitamenti con famigliari e parenti: la procedura va avanti. E ora, per fermarla, serve un ricorso al Tar della Toscana entro 60 giorni dalla notifica. Che, solo per iniziare, abbisogna di 800 euro di marche da bollo. Per gente che ha cercato soldi anche da parenti in pensione non è poco. Il problema si aggiunge alla crisi che ha diminuito paurosamente i ricavi dei “bancarellai” e diventa drammatica per molte famiglie, alcune delle quali rischiano di perdere la licenza per un migliaio di euro. In aggiunta, non esiste la possibilità di ottenere una rateizzazione del debito. Per quanto riguarda i pagamenti del suolo pubblico, il Comune invia 4 bollettini: uno con l’intera cifra annuale (che dal 2009, col cambio di giunta, è passata da 4mila a circa 6mila euro), 3 con la cifra divisa in rate da circa 2000 (1900 più spiccioli) euro. Tertium non datur.