Vicopisano – Un nuovo Luogo di Memoria a Vicopisano, nel sentiero alberato lungo Viale Vittorio Veneto, dedicato a Liana Millu deportata e sopravvissuta ad Auschwitz-Birkenau e ad altri campi, partigiana, insegnante, giornalista e scrittrice.
L’evento è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra Gruppo Culturale Ippolito Rosellini, Amministrazione Comunale e Consiglio per le pari opportunità.
Il Sindaco Matteo Ferrucci ha introdotto e coordinato gli interventi, presentando i relatori e ricordando tutto ciò che l’Amministrazione, in continuità con la precedente e con l’ex Sindaco Juri Taglioli, ha fatto e sta facendo per la Memoria, dando apposita delega al vicesindaco Andrea Taccola. “Oggi, in questa intitolazione, sono espressi moltissimi dei valori in cui crediamo fortemente e che sono alla base del nostro essere uomini, donne, cittadini, cittadine, Amministratori e Amministratrici”.
La Consigliera alla Cultura Elena Pardini ha parlato di Liana, attraverso le sue interviste, i suoi libri e i suoi scritti, come se l’avesse conosciuta. Di Liana giornalista e partigiana, scrittrice, di Liana maestra, insegnante, trovando in questo un’identità profonda, emozionandosi e riuscendo a dipingerne un ritratto perfetto. “Quella Passeggiata è e sarà un luogo importante, per la scuola, per i nostri bambini e ragazzi. Per tutti coloro che, come me con il mio nipotino, passando da lì incontreranno Liana Millu, la sua storia e così faranno Memoria.”
Daniel Vogelmann, fondatore nel 1980 della casa editrice la Giuntina, che ha pubblicato tutti i libri di Liana Millu, figlio di Shulim, unico italiano della Lista Schindler, ha parlato dopo la Consigliera Pardini. “Sì Liana sarebbe contenta di questa passeggiata, certo ad Auschwitz non avrebbe mai immaginato che un giorno le fosse intitolato un luogo così bello ma ne sarebbe stata felice.”
Il padre di Vogelmann sopravvisse ad Auschwitz-Birkenau grazie alla sua conoscenza del polacco e al trasferimento a Cracovia, proprio nella fabbrica di Oskar Schindler. Il suo intervento è stato come attraversare la storia e incontrare Shulim, Luana, Primo Levi, parlarci. Ha raccontato la genesi di Fumo di Birkenau, di Liana Millu, l’urgenza di raccontare di Liana, come quella di Primo Levi.
Molto toccante l’intervento di Federico Prosperi, segretario generale della Comunità ebraica di Pisa, una delle più antiche d’Italia. Ha evidenziato quanto la condizione delle donne nei lager fosse particolarmente dura: “si è ebrei per discendenza materna, in loro vedevano la colpa di mettere al mondo le persone del popolo che volevano annientare.”
Sono seguite due letture: un pensiero di Piero Stefani, curatore dei libri di Liana, teologo e suo grande amico e la poesia Fumo di Birkenau, a cura dalla presidentessa del Consiglio Pari Opportunità, Marta Galluzzo, e “Quel mozzicone di matita del Meclemburgo”, inserito anche nel suo Tagebuch, in cui racconta la gioia, dopo essere stata liberata dal campo, di trovare una matita e un taccuino, per ricominciare a scrivere e sentire davvero, pienamente, la libertà, “una gioia pulita e civile”, a cura di Simona Caroti, dipendente comunale e giornalista.
Prima di togliere il tricolore e di scoprire l’intitolazione un’ultima, grande emozione. La Maestra Linda Leccese, docente di violino dell’Accademia della musica di Pontedera, ha regalato alcuni momenti di musica.