Meloni a Firenze, prima al Meyer poi firma con Giani l’accordo per il fondo europeo

Polemiche sui 55 milioni tornati alla Città Metropolitana, FdI: “Non saranno destinati al Franchi”

Firenze – Dribblato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani? Forse sì, dal momento che il presidente l’aspettava in piazza Duomo, a Palazzzo Strozzi Sacrati, Infranto dalla premier il programma ufficioso della visita a Firenze, dove era attesa alle 16 nella sede della presidenza regionale in piazza Duomo. Firma del protocollo sui fondi europei Fsc (650 milioni alla Toscana) , poi, solo poi, visita al Meyer, con buone probabilità con il presidente Giani. Invece, la premier si muove da sola, lascia Giani a Palazzo Strozzi Sacrati e se ne va sola soletta (si fa per dire) all’ospedale dei bambini. Disappunto, e forse qualcosa di più, del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. Tutto rientra quando, verso le 17, dopo la visita all’ospedale Meyer in compagnia dei vertici dell’azienda, e dove si è incontrata con alcuni bimbi di Gaza, l’auto della premier giunge finalmente in piazza Duomo, accolta da alcune centinaia di persone, fra turisti, cittadini e operatori dell’informazione. Un ritardo dovuto, sembra a ragioni di sicurezza.

L’accordo per la Coesione tra Governo e Regione Toscana è stato poi sottoscritto in palazzo Strozzi Sacrati. Completa con ulteriori 531 milioni, l’assegnazione alla Toscana del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (Fsc) per il periodo 2021/2027. I 531 milioni si aggiungono ai 151 già assegnati in anticipazione nel 2021 e nel 2023, per un totale di oltre 680.

Giani precisa che “la logica è quella della Toscana diffusa, quella dei piccoli centri. Il Fondo è articolato per dare opere di sostanza in tutti i territori, ben al di fuori delle grandi città. Ci sono numerosissime opere di investimento per la difesa del suolo”. 

Il presidente della Toscana parla davanti alla platea della sala Pegaso, affollata di autorità, esponenti politici, amministratori pubblici. In prima fila il premier Giorgia Meloni, il ministro Raffaele Fitto con il quale, ricorda Giani, sono stati mesi di grande collaborazione.

La logica degli interventi sul territorio, di prevenzione e tutela, si sposa con “l’accorato appello” per avere risorse destinate al ristoro per i danni prodotti dall’alluvione del 2 e 3 novembre scorsi, che ha prodotto 2,7 miliardi di danni: “Per dare risposte in termini concreti ai bisogni dei cittadini”. “Questa – ribadisce a più riprese il presidente – rimane la nostra priorità”. Da ieri infatti stanno arrivando i bonifici dalla Regione, “25 milioni divisi tra poco più di 10 mila famiglie”, ricorda Giani. 

L’anticipazione dei fondi Fsc con la delibera CIPESS 79/2021 aveva assegnato 110,9 milioni destinati in misura prevalente a interventi di edilizia scolastica e di difesa del suolo. Con la delibera CIPESS 17/2023 erano stati poi assegnati 41 milioni per l’intervento di messa in sicurezza operativa e bonifica della falda e del suolo dell’area di Piombino, che vanno ad aggiungersi ai 47 già assegnati a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione del ciclo di programmazione 2014/2020.

Ora, gli interventi finanziati con l’ulteriore assegnazione di 531 milioni, porteranno a investimenti in opere pubbliche. Soggetti attuatori saranno prevalentemente gli enti locali della Toscana oltre alla stessa Regione ed enti e agenzie regionali. Una parte di questi fondi Fsc, per circa 102 milioni, sarà destinata a cofinanziare i programmi comunitari, in particolare Fesr 21/27, liberando corrispondenti fondi di natura corrente da poter dedicare alla sanità: “anche con l’obiettivo – precisa Giani – di arrivare a ridimensionare l’aumento Irpef”. 

L’altro intervento ‘pesante’, di oltre 100 milioni, è sulle strade. Si completano i tre assi della tranvia sull’area metropolitana. L’intervento su Sesto Fiorentino ha un valore strategico: a Castello, l’intersezione con la tratta ferroviaria Lucca, Pistoia, Prato, permette l’accesso diretto al centro direzionale di Novoli senza bisogno di passare da Santa Maria Novella. Il secondo intervento di grande rilevanza è quello del Cipressino, ovvero 65 milioni che consentiranno da Paganico, sulla superstrada Siena-Grosseto, di collegare l’Amiata e quindi rendere più vicine a tutta la Toscana le arre interne del monte. Ci sono poi i tre interventi nella Valdinievole, per più di 30 milioni, nella Piana – a Campi Signa e Lastra a Signa – e la tangenziale di Cortona. 

I 55 milioni “recuperati” da Firenze, tuttavia, per quanto riguarda l’area dello stadio Franchi, alimentano ancora polemiche. Anzi, secondo quanto mettono nero su bianco il senatore di FdI Marcheschi e il capogruppo regionale di FdI Torselli, la questione della destinazione dei 55 milioni tornati alla Città Metropolitana, ha oggi ricevuto, con l’intervento della presidente del consiglio, una “sentenza” tombale.

“L’intervento del Presidente del Consiglio ha confermato quello che il ministro Fitto aveva già chiarito: i 55 milioni recuperati per la Città metropolitana non potranno essere destinati al Franchi (progetto già rifiutato dalla Ue) – sottolinea Marcheschi – la Presidente ha chiarito meglio (anche a chi non vuol sentire o fa finta di non capire) che attende progetti dai vari sindaci della città metropolitana su opere necessarie sulle quali poter destinare i 55 mln recuperati per il territorio. La firma dei progetti sarà del Governo che vaglierà prima possibile i progetti che arriveranno dai Sindaci. Con questo si mette la pietra tombale sulle intenzioni divergenti del Sindaco Nardella che se non vorrà una bocciatura anche dal governo nazionale, farà bene ad accordarsi con i sindaci della metropoli per inviare progetti sostenibili e veramente inerenti le problematiche dei vari comuni”.

“Mi dispiace – sottolinea il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale Francesco Torselli – che oggi non fosse presente il sindaco Dario Nardella alla firma dell’accordo su FSC. Spero che qualcuno dei presenti gli riferisca quanto detto dal presidente Meloni. Finalmente è stato spiegato a cosa servono i 55 milioni di euro del Pnrr destinati alla Città Metropolitana, cioè alla messa in sicurezza del territorio. Se il sindaco delle Città metropolitana ritiene più importante lo stadio anziché realizzare opere per la messa in sicurezza del nostro territorio, è libero di farlo. Per noi i 55 milioni devono essere usati per contrastare il dissesto idrogeologico della provincia di Firenze soprattutto adesso, alla luce della drammatica alluvione di novembre scorso. A ristrutturare gli stadi ci pensano i privati, come tra l’altro Rocco Commisso ha manifestato di voler fare”.

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