Meglio il Rottamatore che gli italici rottami

Renzi a Reggio fa il pienone soprattutto di gente; le sue sparate hanno almeno il merito di far uscire allo scoperto una classe politica indecente che non vuole andarsene

Perché non si pensi che parteggiamo per qualcuno, ricordiamo l’ultima definizione che demmo, nemmeno troppo tempo fa, di Matteo Renzi, altresì detto il vuoto che avanza. E di quella opinione siamo rimasti; nel Paese di Dante, il nostro “giovane” sindaco di Firenze indica come suoi mentori intellettuali Baricco e Jovanotti. Insomma Veltroni a suo confronto pare Pico Della Mirandola. Ciononostante benvenga il Rottamatore se servirà davvero a fare un po’ di piazza pulita degli italici rottami.

Nella sua ultima e fresca discesa a Reggio Emilia, Renzi ha fatto il pieno. Di gente più che di esponenti del suo partito. E questo la dice lunga sul tasso di democraticità che alligna nella formazione di centro-sinistra che si candida alla guida dell’Italia. E’ bastato che si alludesse alla pensione di qualche politico, alla possibilità che finalmente qualche maggiorente si togliesse dalle scatole, che la gerontocrazia partitocratica che appesta l’Italia e l’ha ridotta in macerie morali e culturali, si sollevasse sdegnata. Renzi è riuscito a compattare nella battaglia per lo status quo la Bindi e Vendola (l’una vergine cattolica, l’altro ex comunista gaypridino); a far uscire allo scoperto uno come D’Alema (forse l’unico tra gli evergreen dell’intero arco costituzionale che è sempre riuscito a far perdere la propria parte…) che minaccia di ricandidarsi; a dare una linea unitaria a “moderati” e centro-destra, che si affannano a sottolineare come, in sostanza, gli ultimi scandali tangentari abbiano visto protagonisti giovani politici. Il segretario Udc Lorenzo Cesa, in un impeto di rara sfacciataggine, sempre coperto da emblemi cristiani che evidentemente gli fanno credere di essere immune da scempiaggiani, ha gridato ai microfoni di Sky che non è una questione generazionale, e che in pratica sono meglio gli anziani.

Sì proprio così; non ci stancheremo mai di ripetere (mentre quotidianamente la magistratura indica nuovi, incredibili scandali) che fino a quando non se ne andrà questa indecorosa classe politica di ogni risma che ha banchettato in modo smodato e villano sui resti di una nazione o che non si è accorta del compagno di emiciclo parlamentare che rubava e stuprava, questo Paese non sarà in grado risollevarsi. Non basterà mettere un po’ in ordine i conti pubblici se una stagione di rinnovata eticità non sorgerà all’orizzonte. E che, in ultima analisi, è invece proprio e soprattutto una questione generazionale.

Consueta digressione montiana: il ministro più estraneo alla realtà della storia della Repubblica, al secolo Elsa Fornero durante un incontro con giovani piemontesi, li ha invitati ad essere meno “choosy” nel mondo del lavoro. Cioè meno “schizzinosi” e sapersi adattare maggiormente. La ministra piagnona è stata naturalmente contestata; è sempre facile infatti impartire lezioni dall’alto di una poltrona di dicastero. E se n’è andata sedegnata. Paradossale. i “choosy” così sarebbero gli altri…La Fornero e i suoi colleghi di Governo sono convinti di avere l’appoggio degli italiani e quando la realtà si presenta loro, restano disorientati. Ci vampirizzano e pretendono l’applauso. Depauperateci ma almeno lasciateci il gusto di mandarvi in quel posto.

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