Fiesole – L’annuale meeting europeo di Firenze che riflette sullo stato dell’Unione si è aperto oggi alla Badia Fiesolana all’insegna di una riflessione sul tema principale dell’appuntamento 2016: il ruolo della donna in Europa e nel mondo. Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel sui messaggio di augurio al convegno ha sottolineato la necessità di “rendere la presenza delle donne nelle nostre società ancora più forte e incisiva, per attuare integralmente e senza ritardo il principio della parità di genere e per squarciare il velo di ignoranza che ancora ne limita la libertà e ne calpesta la dignità, significa investire sul futuro”.
E tuttavia l’attenzione degli europei oggi 5 maggio è rivolta verso i musei capitolini di Roma prima di tutto perché stasera dibatteranno fra di loro i capi delle tre istituzioni europee, Jean –Claude Juncker (Commissione), Martin Schulz (Parlamento) e Donald Tusk (Consiglio) in occasione della consegna del Premio Carlo Magno al Papa.
Ma c’è un altro evento importante nella capitale: la visita privata di Angela Merkel a Papa Francesco. Ora, se c’è un termometro assai preciso della temperatura della febbre europea, questo sta nelle parole che la cancelliera tedesca ha detto due giorni fa parlando in una scuola di Berlino. Accanto alle parole di prammatica sui vantaggi della libera circolazione e degli effetti positivi dell’Erasmus per la crescita di una gioventù veramente europea, la Merkel ha usato parole di una prudenza inusitata sui temi dell’integrazione “dando addirittura l’impressione di non crederci più”, come chiosa Frédéric Lemaitre su Le Monde.
Non si può dire – ha detto per esempio – che nell’attuale fase l’Europa possa attendersi nuove domande di adesione. Così sulla difesa comune, “fa parte della sovranità dei singoli paesi” e sui rifugiati, relativizzando lo sforzo tedesco e paragonandolo a quello inglese e francese.
E’ con questo clima che il meeting della Badia fiesolana deve confrontarsi e lo farà soprattutto domani venerdì 6 maggio, quando entreranno in campo i temi geopolitici e le prospettive dell’Europa, con il dibattito finale fra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il premier di Malta Joseph Muscat.