“Mediterraneo frontiera di pace”: Firenze capitale della speranza

Firenze – Nel nome di Giorgio La Pira, di Papa Francesco e di tutti coloro che lottano per la pace così minacciata dalla crisi fra Russia e Ucraina, Firenze sarà per cinque giorni la capitale mondiale del dialogo e della speranza. Dal 23 al 27 febbraio si svolgerà l’Incontro dei Vescovi e dei Sindaci del Mediterraneo che si concluderà con la visita di papa Francesco e la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Nel definire il significato del convegno il sindaco Dario Nardella ha usato una delle espressioni più significative del pensiero di La Pira: “Spes contra spem“, la speranza quando tutto sembra andare in senso contrario. Un messaggio chiaro all’Europa che dovrebbe essere presente nella ricerca della pace “più di quanto sia stata finora”.

In Palazzo Vecchio (i sindaci) e in Santa Maria Novella (i vescovi) e, insieme, nel nuovo Auditorium del Maggio le delegazioni provenienti da 65 città di più di 20 paesi dell’area del Mediterraneo, “lago di Tiberiade delle famiglie abramitiche”, come lo ha definito il presidente della Conferenza episcopale italiana Gualtiero Bassetti, affronteranno i temi cruciali del nostri tempo: “«Siamo in un momento di profonda crisi, anche per quello che sta succedendo in Ucraina: dal punto di vista della provvidenza di Dio diventa ancora più necessaria questa nostra azione di pace», ha detto Bassetti nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento.

“Mediterraneo frontiera di pace” è il titolo del convegno che rappresenta il primo grande evento multilaterale “dal basso” dopo il lungo periodo di prevalenza del sovranismo e del populismo. Da mercoledì 23 febbraio i vescovi si confronteranno sulle situazioni concrete nei popoli che rappresentano, partendo dal punto di vista “della città e della cittadinanza” con l’affermarsi di comunità plurali per cultura e religione. Parleranno della presenza dei bisognosi, del prendersi cura di chi ha di meno, della convivenza di pluralità di fedi e culture, della necessità di riconoscimenti reciproci. Guarderanno alla situazione ecologica e agli squilibri che sono alla base delle migrazioni e che causano la ferita grave che sono le morti, gli scontri, le violenze.

Santa Maria Novella, la sede dei loro incontri – ha sottolineato Nardella – vanta una tradizione antica nel promuovere il dialogo e il confronto internazionali: nel 1439 fu la sede del Concilio che avrebbe dovuto sancire la conciliazione fra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa e solo sei anni fa fu scelta da Theresa May, primo ministro britannico, per la sua dichiarazione sulle Brexit. A salutare i vescovi ci sarà mercoledì 23 febbraio anche il presidente del Consiglio Mario Draghi che compirà una visita ufficiale alla città di Firenze.

I vescovi avranno la possibilità di conoscere la realtà della Chiesa fiorentina “fra fede e carità”, come ha detto l’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori, il suo “arcipelago della solidarietà” e i grandi esponenti della sua storia recente: Elia Dalla Costa, Giulio Facibeni, Lorenzo Milani, Divo Barsotti, Ernesto Balducci, Gino Ciolini, Davide Maria Turoldo, Reginaldo Santilli. “Tutta Firenze sarà coinvolta nei luoghi simbolo della sua storia”, ha affermato ancora Betori: “Il Papa viene ad ascoltare, a parlare e a celebrare, come era uso nei convegni che La Pira organizzava a Firenze e che si concludevano in Santa Croce con la celebrazione presieduta allora dall’Arcivescovo, il Venerabile Cardinale Elia Dalla Costa”.

Il giorno dopo arriveranno le delegazioni dei sindaci che verranno ricevute a Villa Bardini messa a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio, mentre venerdì 25 febbraio mattina si riuniranno in  Palazzo Vecchio per discutere con il taglio laico istituzionale gli stessi temi dei vescovi: lotta al cambiamento climatico, la cooperazione attiva, l’emergenza sociale e sanitaria, l’impegno sul fronte immigrazioni. “Un problema molto attuale – ha sottolineato Nardella – visto che ancor ci sono navi ferme senza che ci sia alcun paese disposto ad accogliere gli emigranti”.

Tra gli altri arriveranno i sindaci di Atene, Istanbul,Gerusalemme, Tripoli, Beirut, Siviglia, la Valletta, Milano, Roma, Tirana, Zagabria, Ancona, Bari. Ospiti saranno alti esponenti di organizzazioni internazionali: da Audrey Azoulay, drettore generale dell’Unesco, che terrà il discorso di apertura, a Filippo Grandi Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ai ministri italiani Luciana Lamorgese e Luigi Di Maio, al professor Romano Prodi che porterà la proposta – ha annunciato il Sindaco – della creazione dell’Università del Mediterraneo nelle città che vi si affacciano sulle varie sponde. E’ previsti anche un video messaggio del Principe Carlo.

Sabato 26 febbraio è il giorno della riunione comune, a porte chiuse, per la stesura di una “Dichiarazione di Firenze”, un documento finale che verrà consegnato a Papa Francesco il giorno successivo. Nel pomeriggio nell’auditorium del Maggio è prevista una tavola rotonda con la partecipazione, tra gli altri, di sindaci (Sarajevo, Tel Aviv, Roma, Izmir) il vescovo di Marsiglia, due giovani provenienti dall’Algeria e la Bosnia, Lamorgese e Di Maio.

Domenica 27 febbraio è la giornata di Papa Francesco che atterrerà nello stadio Ridolfi di Campo di Marte e si recherà in auto in Palazzo Vecchio dove incontrerà le delegazioni per poi recarsi nella Sala d’Arme dove incontrerà una rappresentanza delle famiglie di rifugiati e migranti accolti nel territorio fiorentino. Infine si sposterà in Santa Croce per celebrare la messa insieme a 300 vescovi. A causa delle restrizioni per il Covid e di misure di sicurezza, nella chiesa saranno ammesse 750 persone, mentre nella piazza, dotata di quattro maxi schermi potranno seguire il rito 1.400 persone. Il Papa saluterà i fedeli facendo un giro della piazza in auto.

Saranno cinque giornate intense, piene di ospiti ed eventi, così il Sindaco ha concluso la conferenza stampa, dicendosi sicuro che i fiorentini avranno un po’ di pazienza per inevitabili disagi che il grande evento internazionale  comporterà.

Nella foto: il sindaco Nardella e il cardinale Betori

Di seguito il link al programma della conferenza

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