Media: i racconti urbani e metropolitani di Radiocanale7

Prato – A Prato nel cuore del centro storico della città c’è Radiocanale7” che, fondata nel 1978, ha cessato la sua attività sul finire degli anni ’80, ma è rinata come web radio il 12 aprile 2014 grazie cinque amici appassionati di musica: Fabrizio, Loriano, Luca, Stefano e Paolo.

Il desiderio di diffondere tutto ciò che attiene all’universo musicale ma anche culturale, d’informazione con apposite rubriche di approfondimento delle notizie sono alla base del successo di Radiocanale7 che, seguendo l’impostazione delle radio libere di un tempo, è riuscita, utilizzando strumenti altamente professionali, a imporsi attraverso il web.

L’emittente accoglie chiunque abbia qualcosa d’interessante da dire o  da proporre: è di pochi giorni fa la presenza in studio del vescovo di Prato Giovanni Nerbini con gli studenti di una scuola superiore di Prato per discutere su temi di interesse generale.

Tra le dirette della radio c’è quella del sabato mattina dalle 12 alle 13 dal titolo “Art …Ritmi e Racconti Urbani” condotta da Pierlugi Larotonda per la regia di Paolo Bicchi. Una trasmissione seguita da un pubblico attento grazie anche allo stile del suo conduttore a cui chiediamo, quando e come nasce la sua passione per la radio?

“Due anni fa. Ideai il concorso letterario Racconti Urbani e lo presentai a Radiocanale7, che lo accolse con entusiasmo. Il concorso giunse a termine nel 2019, con premiazione presso l’Istituto culturale e di documentazione Lazzerini e patrocinato dal Consiglio Regionale Toscana, Provincia di Prato e Comune di Prato. Mi proposero, in radio, di fare un programma sull’argomento e mi venne naturale utilizzare il logo Racconti Urbani. Aggiunsi Art e così nacque il programma Art …Ritmi e Racconti Urbani. Cerco di portare in radio storie urbane e metropolitane, il centro della cultura contemporanea”.

 Oltre RC7 ha avuto altre esperienze radiofoniche? 

Come conduttore, no. In altre radio, varie volte per presentare romanzi scritti da me e a Rc7 da circa due anni.

C’è stata in Radio una trasmissione che più delle altre le ha procurato soddisfazione?

Sinceramente non riesco a scegliere. Ogni ospite, che cerco sempre con cura, apporta novità. Penso alle ultime con il cantautore Renzo Zenobi, il tema dell’Unione Europea con Piero Meucci, la letteratura pulp di Franco Legni. Alle meno recenti, come quella con la cantautrice Melissa Ciaramella, con Elena Guasti della Opera Santa Rita Fondazione Onlus (che tanto fa a Prato per il sociale), con il musicista e pittore Giovanni Nuti. Non posso elencare tutti gli ospiti che ho avuto in radio ma sicuramente non mi sono mai capitati personaggi noiosi o banali. Un discorso a parte vorrei fare però per le puntate sul giallo col grande scrittore e conoscitore della materia Enrico Luceri (collana Il Giallo Mondadori) e quelle dedicate alla boxe, con la Pugilistica Pratese; sport che ha ispirato grandi scrittori come Jack London, Ernest Hemingway e Gianni Brera. Storie di vita difficili e malinconiche. Ho dedicato una puntata, e spero di farne altre, al mitico pugile pratese campione italiano dei pesi medi nel 1965, Bruno Santini.

Quella più difficile?

Più che di difficoltà, parlerei di trasmissioni impegnative. Ricordo quella col sindaco di Prato, poi rieletto, Matteo Biffoni.

Lei parla alla radio il sabato mattina e in diretta. La cosa non la spaventa?

No, anche perché ho un ottimo regista: Paolo Bicchi. Uno dei direttori artistici di Radiocanale7.

Oltre la radio c’è forse un lato più nascosto ma altrettanto importante di Pierluigi Larotonda, ovvero la passione per la scrittura perché lei è anche autore di romanzi gialli…

In realtà io parto dalla scrittura. Ho già scritto un giallo “Adriatico” ed un noir “Il venditore di giocattoli” ed altro, negli anni precedenti alla radio. Anche un libro di racconti fantastici, un omaggio ai grandi del fantastico come Buzzati, Borges ed Edgar Allan Poe. Non fantasy ma letteratura che ha saputo giocare con altri mondi e la filosofia.

Ha un sogno nel cassetto e, se sì, qual è?

Cerco di pensare al presente. Ho una splendida figlia, Marina. Lo stesso dico per la mia compagna, Luisella. Mi interessa il benessere della mia famiglia. Quello che viene in più, tanto meglio.

In foto Pierluigi Larotonda

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