Maxi evasione internazionale, società fiorentina nei guai

Maxi evasione fiscale scoperta dalle Fiamme Gialle. Gli uomini del comandante provinciale Gaetano Mastropierro hanno concluso un lunga indagine nei confronti di una società fiorentina che opera nel settore della commercializzazione di borse, valigie e abbigliamento. L'operazione ha portato alla scoperta di un giro d'affari internazionale articolato tra l'Italia, Hong Kong, le Isole Vergini Britanniche e gli Stati Uniti.
Ai tre amministratori della società, tutti denunciati, sono stati accertati redditi non dichiarati per oltre 686 milioni di euro e il mancato versamento di imposte per 223 milioni. Inoltre sono emerse ulteriori evasioni fiscali di altre 3 persone, dipendenti dell'azienda, che hanno percepito, secondo quanto rivelato dalle Fiamme Gialle, compensi a nero per circa 3,3 milioni. Tra queste persone in particolare una cittadina francese, denunciata alla Procura, che non ha dichiarato redditi per oltre 2,4 milioni. Alla stessa donna sono state sequestrate cautelativamente 3 macchine di lusso che ha acquistato in Italia.
Grande risultato dunque ottenuto dalla Guardia di Finanza al termine di un operazione durata circa un anno e mezzo. «E' stato un lungo lavoro – ha commentato il generale Mastropierro – questo tipo di attività richiede tempo».
In effetti l'indagine svolta dagli uomini delle fiamme gialle non è stata semplice. Il Nucleo di Polizia Tributaria ha analizzato l'imponente mole di dati trovati tra le migliaia file digitali, ricavati dall'archivio della società (oltre 3 terabyte), e la documentaz ione extracontabile rinvenuta durante i controlli.
Attraverso l'analisi di questa documentazione è emerso un quadro societario ben più complesso rispetto a quello rappresentato. E' stata così scoperta una «struttura riservata» composta da ben 11 società (5 a Hong Kong e 6 alle Isole Vergine) intestate a terze persone, ma chiaramente riconducibili ai tre amministratori. Attraverso queste società venivano trasferiti nei paradisi fiscali i profitti derivati dall'attività commerciale. Da qui venivano depositati in conti correnti a Hong Kong e alle Isole Vergini e rinvestiti in attività alberghiere e di ristorazione a Miami non regolarmente dichiarate.
Inoltre in un altro controllo all'interno della società, i finanzieri hanno trovato oltre 500 assegni post-datati per un evasione sull'imposta di bollo pari a circa 1,9 milioni. In questo caso l'azienda, visto l'evidente omissione di pagamento, ha provveduto a versare circa 1,3 milioni.

 

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