Firenze – Un anno passa in fretta, ma il ricordo può restare per sempre, soprattutto se il segno che lascia è di segno positivo. E l’esperienza di Pistoia come Capitale Italiana della Cultura per il 2017 è destinata a lasciare un segno importante. A salutare Pistoia il 1° dicembre è stato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dal Ministro dei Beni e delle attività culturali e del Turismo Dario Franceschini.
Comprensibile e misurato è stato il senso di soddisfazione con il quale Alessandro Tomasi, Sindaco di Pistoia, ha accolto il Presidente Mattarella: «Poco dopo la mia elezione a sindaco, abbiamo deciso di invitare il Presidente della Repubblica per la conclusione dell’anno di Pistoia Capitale Italiana della Cultura. Oggi, a distanza di qualche mese, siamo qui, alla presenza del Presidente, con l’orgoglio di una città che ha onorato gli impegni presi e con la consapevolezza di dover lavorare ancora di più, in modo inclusivo e corale, per essere all’altezza delle nuove sfide che Pistoia merita di vincere». Parole, queste, che allo stesso tempo manifestano appagamento per il presente e un rassicurante senso di responsabilità per il futuro.
Già in altre occasioni il sindaco Tomasi aveva ricordato che, terminato il mandato di Capitale della cultura, a Pistoia resterà il dovere di non disperdere il valore guadagnato durante questa esperienza; anzi, proprio da questa dovrà attingere le risorse per mantenere vivo l’interesse verso la città – da parte dei tanti che in questi mesi l’hanno scoperta – e nella città, per la consapevolezza che i pistoiesi hanno acquisito nel trovarsi co-protagonisti di un’avventura che, più o meno, è piaciuta a tutti rappresentando un’opportunità importante ri-scoperta dei valori che contraddistinguono la comunità, e fortificandone il senso di appartenenza.
Temi, questi, in buona sostanza confermati dal Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, quando ha ringraziato il Comitato promotore di Pistoia Capitale per aver reso possibile la realizzazione dell’Accordo di programma il cui obiettivo era di permettere una migliore fruibilità dei beni culturali ai cittadini, con lo scopo di favorire la riscoperta della propria identità: conoscenza che li fa essere più forti, e grazie alla quale saranno meglio in grado di progettare nuove scommesse per il futuro.
Sulla stessa linea il Ministro dei Beni e delle attività culturali e del Turismo Dario Franceschini, che proprio da questi valori di identità ha attinto per illustrare l’idea stessa delle nomine a “Capitale della cultura”: ha infatti parlato di «competizione virtuosa» riferendosi alla sana ambizione che può innescare il desiderio di veder riconosciute le attrattive del proprio territorio. Desideri legittimi che, a prescindere dall’esito finale, accendono comunque gli animi verso una valorizzazione capillare del proprio patrimonio culturale, i cui benefici si dilatano poi verso l’intero Paese.
A chiudere l’incontro sono state le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, coerente con gli oratori che l’hanno preceduto, ha sottolineato come Pistoia abbia saputo fare onore al suo impegno di Capitale, e non ha mancato di porgere il suo apprezzamento alla città, avendola già più volte visitata in passato.
Tirando (sommariamente) le somme di questo incontro, sembra proprio emergere una costante, vale a dire il riconoscimento di un recuperato senso di comunità, di appartenenza a un territorio in cui identificarsi. Ma, viene da chiedersi, se non sarà poi il caso di azzardare per il futuro considerazioni di più ampio respiro, comprensive per esempio di una analisi che prenda in esame i mutamenti socio-culturali in atto, verso i quali la certezza del proprio essere può aiutare ad abbattere la paura del “diverso”, in qualunque modo questo si manifesti. Oggi, però, non era certo il momento giusto per farlo: è solo un’idea, accarezzata vedendo volti di varie età e colori a salutare il Presidente.
Questo primo giorno di dicembre per Pistoia ha rappresentato un’occasione di festa, il momento per aprire ufficialmente il mese delle luci e dei colori che portano allegria. È stato scelto di farlo lasciando che dal loggiato del Palazzo Comunale – illuminato dal tricolore – fosse il Presidente Mattarella ad accendere le luci del grande albero allestito nella piazza del Duomo, mentre un coro di bambini intonava canzoni natalizie che scaldavano l’aria gelida dell’Appennino innevato.
Foto: youtube – ToscanaTv