Firenze – Dispiega un che di sperimentale ma di altrettanto sedimentato ed esplorato, il titolo “Materia Prima” che da 12 anni disegna la stagione del Cantiere Florida di via Pisana in formato festival. Se poi ci aggiungi, a depistare e allertare il pubblico, una sorta di slogan propiziatorio che recita sontuosamente “un mese di spettacoli in ‘caduta libera’ per andare in pezzi e ritrovarsi”, il gioco delle probabilità inedite aumenta e certifica un’ansia di curiosità che fa bene tanto alla inquietudine degli allestimenti quanto alla spaesamento dello spettatore.
“Materia Prima, ancora una volta impastata da Murmuris, segue l’istinto battagliero che da sempre ne caratterizza le tracce, intercettando spazi altri e correnti alternative (“materia” sempre più rara) che però non dimenticano gli ormeggi con la realtà, la contemporaneità traballante, le contraddizioni, le onorevoli sfide e le ineffabili dimenticanze, “le ferite e gli inciampi” come ci ricordano gli organizzatori, che possono fare da leva per rialzare lo sguardo, riordinare le idee, accertare il visibile onde emanciparsi da condizionamenti ostili e comportamenti ambigui. Forse è pretendere troppo. Ma in una piazza che da un po’ esercita scarsa attrattiva rigeneratrice, che si accontenta del masticato e consuma blandamente una partitura paludosa e assai poco avvincente (ovvio: con qualche lodevole eccezione) lo stacco impresso da “Materia Prima” non può non passare inosservato e non essere salutato con magnetico interesse.
Eccolo dunque il cartellone 2025, frastagliato da anteprime, creazioni site specific, progetti speciali, inedite traiettorie. Il sipario sip apre al Florida sabato primo marzo con “Bodibibodibiboo”, premio Ubu 2024 come “Miglior nuovo testo italiano”, scritto e interpretato da Francesco Alberici (già Ubu “Miglior interprete under 35” nel 2021) che con tenerezza e dissacrante ironia racconta le scelte e le rinunce, i sogni e le paure di una generazione alle prese con un mondo del lavoro, spietato e mortificante qual è quello di oggi. Il 4 marzo segna il debutto alla regia in solitaria di Daniele Cirri (voce dei “Sotterraneo”) che smista le deraglianti tensioni del Raymond Carver di “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore”, affidandole a Maria Bacci Pasello, Fabio Mascagni, Luisa Bosi, Claudio Cirri, e abientendole dal “vero” in abitazioni private, un tinello, una cucina, un salottino, un tavolo, quattro sedie, una bottiglia e via, seguito il 6 marzo da “Affogo” (finalista a In-box 2024) di Dino Lopardo, con Mario Russo e Alfredo Tortorelli un testo che affronta con cruda determinazione, senza fare sconti, il tema del bullismo, fuori e dentro casa.
L’11 marzo sbarca “Teatro”, installazione in movimento elaborata da Renato Cuocolo e Roberta Bosetti, performance iniziatica che conduce all’esplorazione dell’edificio teatrale, sale, camerini, sgabuzzini, sottopalchi, che diventa anche una biografia personale degli stessi artefici; il 16 debutta “Sbucci all’Isolotto”, un ritratto da “cuccioli” ideato e prodotto dagli Omini Francesco Rotelli, Luca Zacchini, Giulia Zacchini; il 20 tocca a “Nikita” di e con Francesca Sarteanesi, strategia del regalo come condono amichevole; il 22 in prima assoluta presso Goldoni Spazio Eventi, arriva “Il Macello”, di Federico Mattioli, protagonista Stefano Donzelli, un lavoro di indagine frutto di un anno di ricerca su un luogo e un’attività censurati alla nostra vista: i mattatoi e chi ci lavora; chiude il calendaio ufficiale degli spettacoli il 28 “Arlecchino” di Zaches Teatro, pensato da Luana Gramegna e Francesco Givone come un personaggio ormai vecchio, disilluso e avvilito. Infine fuori programma il 3 aprile presso la Casa Circondariale di Sollicciano, la compagnia formata dai detenuti mette in scena “Il Giardino degli Incontri”, con la regia di Elisa Taddei, uno spazio che fu l’ultima progettazione di Michelucci, che ritenne una delle più belle della sua vita, ma che non riuscì a vedere completato. Info e prenotazioni 329 9160071. Tutto su www.materiaprimafestival.com
Foto: Arlecchino Zaches Teatro