Massa-Carrara – Nel monumentale scenario del colonnato posto al piano nobile del Palazzo Ducale di Massa, si è tenuta la cerimonia inaugurale della Mostra dedicata ad Alberico I Cybo Malaspina, che rimarrà aperta fino al 28.01.23.
L’Associazione “Ducato di Massa” aps e l’Associazione “Apuamater” odv, esprimono piena soddisfazione per l’ottima riuscita dell’Inaugurazione, nel Salone degli Svizzeri del Palazzo Ducale di Massa. La mostra dedicata ad Alberico I Cybo Malapina, rimarrà aperta fino al 28.01.23.
Si è voluto che il taglio del nastro fosse un momento di forte e simbolica partecipazione collettiva della comunità apuana all’inaugurazione della mostra ed ai festeggiamenti che ne seguiranno e – come avviene nel lontano Giappone – alle autorità intervenute è stato offerto di recidere un tratto di nastro color rosso cybeo, posto tra due piantane.
La Corte, in costume storico, si è collocata di lato per assistere alla cerimonia. Le dame hanno provveduto a portare a ciascuna autorità la forbice posata su un piccolo vassoio Tra gli intervenuti
All’arrivo del piccolo corteggio storico erano presenti il Prefetto di Massa-Carrara, Dr. Guido Aprea; il Sindaco di Massa, Avv. Francesco Persiani; la Dr.ssa Olga Raffo, in rappresentanza del Consiglio della Fondazione della Cassa di Risparmio di Carrara; il Prof. Claudio Palandrani, Presidente di Apuamater e il Presidente dell’Associazione Ducato di Massa, Luigi Badiali.
Nel salone degli Svizzeri, i relatori sono stati introdotti dallo speaker della manifestazione il quale ha ricordato che le venti Associazioni ed Enti di Massa e di Carrara, che hanno contribuito fattivamente all’organizzazione dell’evento, auspicano che questa sia una delle tante mostre e iniziative in onore di Alberico che sicuramente si terranno nel corso dell’Anno albericiano.
Nelle intenzioni di chi ha progettato la mostra – Daniele Terzoni ne ha curato l’allestimento – c’era l’idea di farne contenitore dinamico di iniziative culturali. Essa parte con poche cose e sarà implementata “in progress”, grazie alle iniziative di ricerca, dibattiti e forti relazioni tra i partner e le due città: con Amministratori, Imprese, Scuole, Associazioni e Cittadini.
Sarà interessante vedere come la Mostra evolverà in questa sua natura di “incubatore di temi e idee sul Patrimonio culturale della due città”, puntando ad approfondire anche aspetti di più ampio respiro quali le “Comunità Patrimoniali” lanciate dalla “Convezione di Faro”.
Per questo la Mostra è stata organizzata come un’anteprima. Come un evento che vuole stimolare le due città e i suoi abitanti a tutti i livelli, trasformando il Salone degli Svizzeri, in una straordinaria “Officina delle idee”.
Il Prefetto, Dr. Aprea, ha trovato il territorio molto vivo, in vari settori come in quello culturale. La progettualità che sta a monte di questa iniziativa gli appare molto concreta e inviterà le Amministrazioni Locali mi a sfruttare la preziosa occasione.
Il Sindaco, Avv. Persiani, ritiene che questa iniziativa possa trovare il consenso della Provincia e dei due Comuni Cybei, in quanto parlare di Alberico I, non è facile per le caratteristiche polivalenti e complesse del personaggio – importantissimo per le due città – ma anche per tutto il territorio provinciale. Ritiene si debbano stabilire punti di contatto forti con le Associazioni promotrici, che da anni studiano la Storia, poiché il percorso proposto appare molto concreto.
La Dr.ssa Raffo, che ha seguito per anni questi temi, in virtù dei ruoli istituzionalmente svolti, ha confermato che il personaggio Alberico non è facile per le capacità e complessità di pensiero e di azioni da lui poste in campo, e che questo cantiere può offrire ottime occasioni di confronto.
Il Prof. Palandrani, affrontando uno dei temi della Mostra: la Contemporaneità di Alberico, ha richiamato alcuni degli aspetti che fanno di Alberico un Contemporaneo. Lui visionario ma molto concreto in fase realizzativa era capace di imprese non facili per tutti. Nel corso del suo intervento ha approfondito in particolare, il progetto politico-urbanistico, l’attenzione all’ambiente, all’accoglienza, allo sviluppo delle società massese e carrarese.
E’ stato quindi introdotto, dall’Associazione numismatica massese, il primo tema di approfondimento all’interno della mostra collegato alla Zecca di Alberico e alle sue monete. Il patrimonio numismatico proposto al pubblico è in grado di offrire nuove prospettive alla ricerca storica. La collezione – ha visto un grande afflusso di persone alle quali è stato offerta una presentazione, indispensabile a far conoscere più da vicino la figura di Alberico I.
La mostra prosegue tutte le mattine dalle 10 alle 13.
Nel pomeriggio – per adesso – sarà visitabile solamente il Martedì e Giovedì dalle ore 15.00 alle ore 18.00.
Ma chi era Alberirco I “ il grande” ?
Luigi Badiali Presidente dall’Associazione Ducato di Massa “per il recupero delle Tradizioni Storiche, Culturali e di Spettacolo della Città” ha rilevato che tra le motivazioni che hanno spinto “ un gruppo così consistente di Associazioni, Partner del progetto, sui temi che afferiscono alla figura epica di Alberico I Cybo-Malaspina, il Grande, ci sono sicuramente le caratteristiche del personaggio: visionario e lungimirante, abile nella diplomazia con gli stati italiani ed esteri, capace di realizzare le grandi visioni e le “imprese” da lui lanciate con la cura e concretezza nei dettagli”
Badiali sottolinea che nelle sue realizzazioni Alberico fu aiutato anche “ dall’aver vissuto 90 anni e governato i due Stati Cybei per 70 anni, e anche i Feudi di Monteleone e Ferentillo, in Umbria, di Paduli, in Campania, e di Aiello, in Calabria. Capace di realizzare due “città ideali” come Massa e come Carrara, con caratteristiche tali da stupire i grandi dell’epoca, sul terreno dell’architettura, della filosofia, della botanica, puntando anche a facilitare la nascita della società urbana, in quanto dà ordine alle relazioni nei due stati con gli Statuti che promulga, rilancia le attività economiche locali, prevalentemente estero-orientate, per mantenere attiva la bilancia dei pagamenti nei suoi stati, così come ammoderna le infrastrutture viarie e portuali, arrivando perfino a deviare, da Codupino a Montignoso, la Via Francigena. Ristruttura e rafforza i due Borghi strategici di Lavenza e Moneta, riorganizza e rilancia le attività marmifere, creando l’Ufficio Marmoris, compie ampie opere idrauliche e di bonifica, così come rafforza i rapporti con le “vicinie” locali, difendendo i confini dei suoi Stati”.