Massa Carrara – Ancora una morte sul lavoro: un portuale di circa 40 anni è morto schiacciato, al porto di Massa Carrara, da un carrello elevatore. L’ennesima tragedia è avvenuta sul molo di levante durante le operazioni di carico di una nave. Secondo le prime ricostruzioni, la vittima si trovava a piedi nei pressi di una gru quando è stato travolto dal fork lift, uno dei carrelli che viene utilizzato per sollevare container e grossi carichi.
Il portuale che stava manovrando il fork lift è stato colto da malore. L’allarme al 118 è stato diramato immediatamente dagli altri lavoratori presenti alla scena, ma per l’uomo non c’è stato niente da fare. Il lavoratore colto da malore è stato trasportato in ospedale. Il portuale, insieme ai colleghi, era impegnato nelle operazioni di scarico di una nave arrivata dal Brasile e ormeggiata al molo di Levante. Per i rilievi e le indagini sono intervenuti la polizia di frontiera e la capitaneria di porto.
“E’ successo di nuovo. E la Toscana torna a piangere un’altra vittima del lavoro. Alla famiglia dell’operaio morto oggi al porto di Marina di Carrara esprimo le mie condoglianze e quelle dell’intera Regione Toscana”. Così Stefania Saccardi, assessore al diritto alla salute, manifesta il proprio cordoglio e si stringe intorno ai familiari dell’operaio caduto mentre lavorava sul molo del porto carrarino.
E’ uno stillicidio ormai quotidiano, i morti sul lavoro sono una vera emergenza a cui dobbiamo dire basta con forza e convinzione”. Queste le parole del Segretario Generale UIL Toscana Annalisa Nocentini, il Segretario UIL Area Nord Toscana Franco Borghini e il Segretario della Uiltrasporti Toscana Michele Panzieri sull’incidente avvenuto oggi al porto di Marina di Carrara in cui ha perso la vita un operai di 40 anni schiacciato da un muletto. “Il nostro pensiero va alla famiglia del lavoratore – aggiungono Nocentini, Borghini e Panzieri- ma è indegno di un paese civile avere un bollettino di guerra di queste dimensioni: sono già oltre 30 le vittime sui luoghi di lavoro in Toscana dall’inizio del 2018. Numeri devastanti che testimoniano come non si possa davvero perdere altro tempo per mettere in campo tutte le nostre forze per arginare il fenomeno”.
“Come abbiamo più volte sottolineato – spiegano Nocentini, Borghini e Panzieri – serve l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, su cui la UIL a livello nazionale a cominciare dal Segretario Generale Carmelo Barbagallo, ha più volte insistito. E allo stesso tempo serve un investimento serio e concreto sulla formazione dei lavoratori. Perché siamo convinti che la prevenzione passi innanzitutto da lavoratori adeguatamente formati e a cui vengono applicati giusti contratti così come previsto dai CCNL”.