Marmo, scatta il piano straordinario per la sicurezza

Firenze – Sarà sulla falsariga del piano sulla sicurezza del lavoro che ha riguardato Prato. Il concetto,  affrontare una questione ormai insostenibile “di petto”, approntando una macchina straordinaria che possa dimostrarsi efficace sia nel breve che nel lungo periodo. A mettere urgenza, il ripetersi di quelle morti sul lavoro che hanno reso particolarmente pesante il bilancio prima del 2015 e ora, a pochi mesi di distanza l’una dall’altra, la sciagura del 14 aprile, in cui il crollo di un contrafforte roccioso in una cava a Carrara ha ucciso due cavatori, e quella del 9 maggio, in cui la caduta di alcune lastre di marmo in laboratorio hanno schiacciato un lavoratore, il 2016.
A presentare il piano straordinario per la sicurezza su  lavoro nel settore del marmo è l’assessore nonché vicepresidente della Toscana Stefania Saccardi, stamattina, a Palazzo Strozzi-Sacrati.

La giunta regionale, riunita in mattinata, ha dato dunque via libera al piano stanziando 2,5 milioni e predisponendo l’assunzione a tempo indeterminato (con procedura di urgenza e risorse già disponibili dell’azienda Usl Toscana Nord ovest) di un ingegnere e due geologi e quella, a tempo determinato e per la durata del progetto, di un contingente massimo di 50 tecnici. Due milioni del piano sono previsti per il personale e 500.000 per beni e servizi necessari all’attuazione.

Tra i punti chiave del piano la definizione di “procedure di lavoro” da rendere cogenti e vincolanti per le imprese (scelta condivisa con le organizzazioni datoriali nell’incontro che si è svolto in Regione alla presenza del presidente Rossi ieri, lunedì 16 maggio)  l’intensificazione  dell’attività di vigilanza e controllo,  la ridefinizione delle modalità applicative del sistema sanzionatorio condiviso con gli enti locali e, ove necessario, attraverso una revisione normativa.

 

L’intervento ha lo scopo di ridurre gli infortuni sul lavoro nel comparto estrattivo e lapideo del distretto Apuo-versiliese. Una finalità che, spiega Saccardi, “richiede una nuova e aumentata assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti, datori di lavoro, enti locali e strutture che si occupano di formazione, comunicazione e vigilanza”. E’ su questa base che è stato costruito il piano di intervento approvato, che ha durata di due anni per affrontare la situazione di emergenza straordinaria, ma potrà essere riformulato nella fase successiva e avere una valenza di legislatura.

Ed ecco, secondo quanto comunicato in nota dalla Regione, alcuni dati del settore.

Numeri dei comparti estrattivi e lapidei

Sono 170 i siti estrattivi del comprensorio apuo-versiliese dell’Asl Toscana Nord-ovest in cui si devono effettuare i controlli per il rispetto delle condizioni di sicurezza e 600 le imprese lapidee, in genere di tipo medio piccolo, con qualche azienda che supera i 20 addetti e alcune aziende che superano i 50 dipendenti. Per entrambi i settori – lapideo e estrattivo – il numero medio di addetti varia fra i 6-10 operatori per ditta del comprensorio.

Infortuni gravi e mortali dal dicembre 2014 a oggi in cava

Con una netta inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti, a partire dal dicembre 2014 e per tutto il 2015 ci sono stati infortuni con dinamiche gravi e il contesto è ulteriormente peggiorato con due infortuni mortali. In tutto nel 2015 gli infortuni in cava sono stati 73. Il 2016 è iniziato nel modo peggiore poiché in uno stesso incidente sono morte due persone e una terza è rimasta ferita in modo grave.
Infortuni mortali nel lapideo dal 2006 a oggi. Anche nel lapideo nel 2015 e 2016 gli infortuni mortali (1 nel 2015 su un totale di 98 infortuni, e 1 nel 2016) hanno avuto un drammatico incremento.

Azioni previste dal piano straordinario nel settore estrattivo

Vigilanza in tutte la cave per la verifica del corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuali (DPI) e delle protezioni collettive.

Assistenza / vigilanza per verificare le valutazioni effettuate sugli aggiornamenti rispetto alla stabilità e sulle modalità di “coltivazione” previste nei piani. Questo può comportare anche l’emissione di provvedimenti di sicurezza per contesti dove siano state rilevate problematiche di instabilità.

Elaborazione di un testo che illustri le dinamiche di tutti gli infortuni in collaborazione con Inail e con il comitato paritetico marmo di Carrara. Qui vanno descritte anche le azioni che hanno determinato l’infortunio e un’ipotesi di azioni che avrebbero potuto evitarlo.

Incontri informativi e di assistenza nelle singole cave con tutto il personale: ditte in appalto, cavatori, titolare, datori di lavoro, direttore responsabile, rls o rlst se nominati.

Implementazione dell’attuale pool di esperti con adeguate competenze tecniche di tipo specifico in grado di affrontare le problematiche di natura specialistica del settore in modo efficace.

Richiesta al comparto di predisporre procedure omogenee e uniformi (è necessario diffondere in modo più efficace la cultura della sicurezza e la consapevolezza dei rischi non solo fra i lavoratori ma anche fra le figure aziendali responsabili. Poiché alcune soluzioni tecniche possono comportare rischi aggiuntivi, sono di particolare importanza le scelte operative e organizzative fatte dalle ditte. Occorre sollecitare un’effettiva azione di prevenzione, richiedendo al sistema di prevenzione aziendale una continua revisione critica delle procedure in uso, la chiara individuazione dei ruoli e la scelta delle modalità di lavoro).

Attrezzature e macchine utilizzate: vanno inoltrate al Ministero competente le non conformità sulle macchine tagliatrici a filo non rispondenti ai requisiti essenziali di sicurezza. E vanno assistiti i sorveglianti sui “limiti di utilizzo sicuro per le macchine tagliatrici a filo diamantato”.

Azioni previste dal piano straordinario nel settore lapideo

Vigilanza sulla rispondenza delle modalità di movimentazione alle “Linee Guida per la movimentazione in sicurezza dei materiali lapidei”.

Vigilanza sul protocollo sanitario.

Ricognizione e valutazione rispetto alla diffusione di soluzioni tecniche a carattere innovativo disponibili.

Ricerca di mercato per la verifica circa il possibile utilizzo di attrezzature per la movimentazione automatizzata delle lastre.

Centrale è poi il potenziamento dei controlli finalizzati alla riduzione dei profili di rischio nell’area apuo-versiliese dell’azienda Usl Toscana nordovest. Con 23 unità di personale in aggiunta a quello attualmente in organico ci saranno 2280 accessi in due anni con 6/7 accessi ogni anno in ciascuna delle 170 cave. Per queste operazioni sono necessari 17 automezzi fuoristrada. Nel 2015 gli accessi in cava sono stati 280 con 100 valutazioni sulla stabilità dei versanti. Nelle 600 aziende del lapideo gli accessi previsti dal progetto nel biennio per controllare le modalità di movimentazione delle lastre saranno 900 con accessi in azienda ogni 1-2 anni. Nel 2015 gli accessi totali sono stati 50 (con accessi per azienda 1 ogni 12 anni).

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