Marinai perduti

Diamantis trangugiò in fretta un Nescafé nella sala comune deserta. Poi scese sul ponte fischiettando Besame mucho, il motivo che più spesso gli tornava in mente. Anche l'unico che sapesse fischiare. Tirò fuori una Camel da un pacchetto stropicciato, l'accese e si appoggiò al parapetto. A Diamantis quel tempo non spiaceva. Non quel giorno lì, per lo meno. Si era svegliato con un umore già impiastrato di grigio.
Lasciò vagare lo sguardo sul mare, verso il largo, come per allontanare il momento in cui, come tutti gli altri marinai dell'Aldébaran, avrebbe dovuto prendere una decisione. Decidere non era il suo forte. Da venticinque anni ormai si lasciava portare dalla vita. Da un cargo all'altro. Da un porto all'altro.
(Traduzione: Franca Doriguzzi)

Total
0
Condivisioni
Prec.
Lavoro nero
La Finanza sequestra
falsa agenzia interinale

Lavoro nero
La Finanza sequestra
falsa agenzia interinale

Una bella sede in centro storico a Reggio; un professionista preparato e

Succ.
Mazzata Italia: Moody’s taglia il rating

Mazzata Italia: Moody’s taglia il rating

A pesare sull'Italia sono - spiega l'agenzia americana - "le incertezze

You May Also Like
Total
0
Condividi