Marco Carraresi rassegna le dimissioni da segretario provinciale di Firenze dell'Udc e le reazioni arrivano puntuali. “Non siamo disponibili alla strumentalizzazione” e ”consideriamo le affermazioni di Carraresi inopportune e non corrispondenti all’oggettività dei fatti”: è così che risponde alle affermazioni con cui Carraresi aveva accompagnato la nota in cui annunciava le decisioni del suo gesto, il segretario dell’Udc toscano Lorenzo Zirri.
Carraresi aveva spiegato che la decisione era stata presa per motivi politici. In particolare, i suoi appunti erano andati a concentrarsi sul documento di indirizzo per le elezioni amministrative, recentemente adottato dalla direzione regionale del partito. Secondo il consigliere regionale la scelta di ricorrere ad ”aggregazioni civiche” per le amministrative nel territorio toscano rappresenta una ”sorta di autentica liquidazione dell’Udc”.
Zirri contratte ricordando che ”noi ci siamo sempre considerati politicamente ‘sturziani’ nel senso che l’autonomia delle comunità e dei loro bisogni con l’obiettivo della buona amministrazione, hanno la priorità su tutto. Nel documento, il riferimento alla possibilità di scegliere ‘aggregazioni civiche’ è intesa nel senso di cercare di superare le divisioni partitiche per favorire la risoluzione dei problemi delle singole realtà comunali”. Per il segretario ”in nessun passaggio di quel documento è indicato di ammainare la bandiera del partito. Anzi, laddove sussistono le condizioni, è naturale non rinunciare a presentarsi con il simbolo. Nessuno vuole nascondersi o mascherarsi”. Non a caso, conclude, ”anche in altre elezioni amministrative, l’Udc è sempre stata disponibile a favorire un’intesa civica per il primato della comunità”.