Grosseto – Non risulterebbero altre vittime, dopo una notte di ricerche, per il maltempo in Maremma, oltre le due sorelle di Manciano travolte e uccise dalle acque del fosso Sgrilla, alla confluenza con l’Elsa. Nella notte vigili del fuoco e protezione civile hanno continuato a cercare eventuali altri dispersi, mentre le famiglie sfollate ieri pomeriggio a causa della bomba d’acqua che si è abbattuta sulla zona rimangono evacuate. Ancora numerosi i casolari isolati e le fattorie sott’acqua, mentre alcune strade sono state riaperte al traffico e i fiumi principali, nella notte, sono tornati sotto il livello di guardia.
I danni più ingenti sono stati provocati dal reticolo minore di fossi e torrenti, che hanno esondato dagli argini. Le precipitazioni notturne, come annuncia la Provincia di Grosseto, sono state scarse, con pioggia limitata ad alcune aree a nord del capoluogo, ma non nel bacino dell’Albegna. Stamani la Provincia avvia una prima stima dei danni.
E sono state proprio le acque impazzite di un fosso minore, lo Sgrilla, a investire uccidendole ieri sera, le due sorelle di 65 e 69 anni, che stavano percorrendo la strada nel punto in cui il fosso si interseca con l’Elsa. Qui le avrebbe sorprese la piena, che le ha gettate a circa 70 metri dalla strada, in un campo ricoperto di fango al punto da ostacolare le operazioni di recupero dei corpi.
Le misure prese dal comune di Orbetello si sono avvalse di sms per avvisare gli abitanti chiedendo loro di spostarsi ai piani alti delle abitazioni, e nel pomeriggio di ieri ha deciso di evacuare, a scopo precauzionale le famiglie delle zone particolarmente a rischio di Polverosa, Aunti, Alberone e Priorato.
Nella provincia di Grosseto i vigili del fuoco ieri hanno effettuato 24 salvataggi, di cui 17 con l`anfibio, sei con l`elicottero “Drago 63” proveniente dal nucleo di Ciampino ed uno con l`hovercraft. Inoltre, come si legge nella nota diffusa dal Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile del Ministero dell’Interno, a seguito dell’alluvione la Direzione regionale Toscana ha provveduto a rinforzare il dispositivo di soccorso con uomini e mezzi dei comandi provinciali di Arezzo, Firenze, Lucca, Livorno e Massa Carrara. In totale, gli uomini presenti contemporaneamente arriva a 60 unità, con le specializzazioni di fluviali, sommozzatori, operatori di hovercraft, anfibisti.
E si fa sentire la voce del governatore Enrico Rossi, che parla di ritardi “ingiustificabili”. Il presidente regionale si riferisce all’alluvione del 2012 che, nella stessa zona, costò la vita a tre persone, tre operai enel che tornavano a casa in auto. E sotto la lente c’è sempre l’Albegna. “L’Albegna crea problemi ancora una volta in Maremma”, dice Rossi, sottolineando che per la sua messa in sicurezza ci sono stati, da parte del Consorzio di bonifica della Toscana sud, “ritardi ingiustificabili per un ente a cui spetta di intervenire per la sicurezza idraulica”.
“In quella zona – continua Rossi – sono già stati fatti molti interventi, finanziati dalla Regione Toscana con il piano da 100 milioni del dicembre 2012. A luglio di quest’anno ho diffidato il Consorzio di Bonifica della Toscana Sud perché in ritardo di un anno sulla progettazione esecutiva di un argine remoto sul fiume Albegna, per una spesa di oltre quasi 5 milioni nel comune di Manciano dove al momento ci sono allagamenti che potevano essere evitati. Ho già commissariato quel Consorzio per i ritardi per la cassa di espansione sul fiume Bruna per tre milioni e mezzo di euro nel comune di Gavorrano. Sono ritardi ingiustificabili per un ente a cui spetta di intervenire per la sicurezza idraulica”. Non solo: alza la voce anche Marco Galli, sindaco di Manciano, la cittadina dove risiedevano le due donne travolte dalle acque del fosso Sgrilla: “Ci avevano comunicato un allerta meteo moderata, da 40-80 mm al massimo, e che sarebbe finita intorno alle 18. Invece la pioggia ha continuato e si è abbattuta con maggiore violenza”. Oggi la situazione sembra in miglioramento.