Firenze – Da diverso tempo Firenze non respirava la vivace atmosfera creata in questi giorni dagli eventi legati a Pitti moda, che hanno interessato tutto il centro della nostra città, che è sembrata improvvisamente animarsi, ringiovanirsi e divertirsi, guardandosi anche ironicamente. Molti i giovani coinvolti, le aziende e gli artigiani, grazie anche ai Workshops tenuti a due passi dal Duomo e dal Battistero in via Martelli, organizzati da My Vintage Academy. L’artigianato, la moda, le aziende sono parte attiva della nostra cultura, che affonda le sue radici nel tempo, anzi in una lunghissima e nobile prospettiva storica. Proprio in questo senso di continuità fra il passato e il presente, e con la certezza di un forte impegno di uno dei settori più illustri, creativi e importanti della nostra economia e della nostra cultura, mi accingo a parlare della raffinatissima mostra allestita alla Galleria del Costume di Firenze, nella sede storica della neoclassica palazzina della Meridiana di Palazzo Pitti.
La mostra, inaugurata lo scorso 18 giugno durerà fino ad Agosto, ed è illustrata da un pieghevole.
Nella sala da ballo, una magnifica scenografia accoglie due abiti da gran sera e il manto di corte di Donna Franca Jacona di San Giuliano, moglie del conte Ignazio Florio e dal 1902 Dama di Corte della Regina Elena. Dall’alto di uno scalone curvilineo rivestito di rosso, domina il manto avorio rosato e raffinatamente ricamato che dalla vita del manichino scende con eleganza sugli scalini evocando una famosa pagina del Piacere di Gabriele D’Annunzio. Ai lati della scala, più vicini ai visitatori sono esposti due meravigliosi abiti da gran sera di Donna Franca Florio, ambedue, come il manto, della sartoria parigina di Worth. Il primo, interamente ricamato in perle che formano spighe di grano è completato da una tiara posta sull’acconciatura, che poteva illuminarsi per creare un’aureola di luce. L’altro abito, anch’esso ricamato a motivi floreali applicati su un leggerissimo pizzo, era stato creato, per essere indossato con il manto di corte. Dietro l’abito una gigantografia di Donna Franca ce la rivela in tutto il suo splendore.
Per poter esporre il manto è stato compiuto un complesso e accuratissimo restauro sul tessuto di seta che risulta fragilissimo, essendo stato trattato in origine, come all’epoca si faceva, con sali di ferro, zinco e stagno. Tutte le fasi del restauro sono ampiamente documentate da un video che fa scorrere le nitidissime immagini riprese in corso d’opera.
Alla Galleria sono esposti inoltre, nella sala antistante quella da ballo, un abito da sera in velluto nero intagliato e ricamato della stessa Donna Franca e un altro suo manto di corte, di gusto decó, in velluto azzurro ricamato a nodi Savoia. Nelle altre sale si possono ammirare altri elegantissimi abiti di signore, vere e proprie icone di stile. In particolare di grande interesse sono il manto “Pisanello” e l’abito “Primavera” realizzati da Rosa Genoni prima creatrice di moda italiana, e gli abiti realizzati per Eleonora Duse e da lei indossati anche sulla scena.
Curatela della mostra: Caterina Chiarelli e Simona Fulceri
Restauro eseguito da: Simona Fulceri, Annalisa Alecci, Vitina Telesca e coordinato da Simona Fulceri per Opera Laboratori Fiorentini – Civita Group
Vestizione manichini a cura di: Olga Bocchicchio e Simona Fulceri per Opera Laboratori Fiorentini – Civita Group
Progettazione allestimento e direzione lavori: arch. Mauro Linari
Realizzazione allestimento: Opera Laboratori Fiorentini – Civita Group
Presentazione multimediale: Martina Butticé per Opera Laboratori Fiorentini – Civita Group, coordinamento: Leonardo Baldi. Segreteria e Comunicazione: Silvia Parrini, Katia Sanchioni
Coordinamento tecnico e personale di sorveglianza: Susanna Sordi
Ufficio Stampa: Marco Ferri per Opera Laboratori Fiorentini
La mostra è stata resa possibile anche con il sostegno degli Amici di Palazzo Pitti.