La gestione associata dei servizi comunali prevista dalla proposta di legge, al vaglio della Regione (“Norme sul sistema delle autonomie locali”) non porterà immediati benefici economici. “Ci saranno miglioramenti in termini di funzionalità, qualità dei servizi, economie di scala in prospettiva, ma parlare di risparmio non ha fondamento alcuno”. Il riferimento, neanche troppo velato, è alle parole dell’assessore al bilancio Riccardo Nencini che presentando la pdl ha annunciato “un risparmio di circa 6 milioni di euro se tutti i comuni con meno di 5mila abitanti attivassero le Unioni”.
Attualmente in Toscana esistono otto Unioni di comuni: sei che derivano dalla trasformazione delle comunità montane, e due di carattere “volontario” (Valdera e Chianti). Entro il prossimo anno in Toscana potrebbe vedere la luce complessivamente trenta – quaranta Unioni che gestiranno in forma associata funzioni fondamentali come infrastrutture, viabilità, istruzione, gestione del territorio.