Roma – In Germania (video) la rivoluzione energetica è già avvenuta. Dopodomani, giovedì 14 aprile, dalle 9.30 alle 14.00, “Liberiamo in Italia l’autoproduzione da energie pulitite” nella sala Capranichetta, Piazza Montecitorio, a partecipazione libera e gratuita. L’evento, collegato al Manifesto italiano per l’autoproduzione da fonti rinnovabili, è un’occasione importante per approfondire le ragioni del SI’ al referendum trivelle del 17 aprile, il cui quesito riguarda continuare o meno ad estrarre petrolio risorsa energetica altamente inquinante e non rinnovabile. Tra i temi dell’incontro l’autoproduzione in Spagna, le cooperative energetiche in Alto Adige. Tra i relatori Ferrante vicepresidente Kyoto Club, Codici Associazione consumatori, Re Rebaudengo presidente Assorinnovabili, Girotto Commissione Industria Senato Movimento 5 Stelle, Pellegrino Commissione ambiente Camera, SEL, Realacci presidente Commissione ambiente Camera, PD.
Occorre permettere l’accesso alla rete elettrica e il suo utilizzo, poter scambiare sempre di più energia con la rete elettrica (tanto produco con il mio impianto sul tetto, tanto prendo dalla rete, il sistema di scambio sul posto), ridurre la domanda di energia dalla rete attraverso autoproduzione, efficienza e sistemi di accumulo con batterie, ma anche attraverso una nuova gestione delle reti di distribuzione elettrica e termica che permetterebbe, come avviene in Germania, a Comuni, cooperative e aziende, di realizzare questo tipo di innovazioni verso una prospettiva di territori al 100% rinnovabili.
E’ questa, in estrema sintesi, la direzione e un pezzo fondamentale della strada da percorrere per cambiare in positivo e non bloccare i benefici della tecnologia. Da troppo tempo cittadini, imprese, associazioni consumatori e imprese del settore rinnovabili lo chiedono al Governo. Questa strada sarà al centro dell’evento “Liberiamo in Italia l’autoproduzione da energie pulitite” organizzato dalla community dei Comuni rinnovabili e Legambiente, nell’ambito delle iniziative basate sul Manifesto per l’autoproduzione da fonti rinnovabili. L’autoproduzione da fonti rinnovabili è infatti ancora “ingabbiata”, come ben sanno anche i cittadini che stanno facendo l’esperienza innovativa del fotovoltaico sui loro tetti.
I fondamenti del Manifesto sono i vantaggi dell’autoproduzione da fonti rinnovabili, eliminare le barriere all’innovazione energetica, un modello energetico che ha al centro il territorio e i vantaggi evidenti dell’suo delle energie rinnovabili. Il documento indica le azioni che occorrono per attuare i cambiamenti e benefici per tutti:
– Spingere l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili da parte dei Comuni.
– Aprire alla produzione e vendita di energia prodotta da fonti rinnovabili da parte di cooperative e imprese ad utenze poste nello stesso ambito comunale.
– Muovere l’innovazione energetica nei condomini
– Semplificare e premiare l’autoproduzione da parte di cittadini e imprese.
Di seguito il testo integrale de manifesto intitolato: “IL FUTURO DELL’ENERGIA PASSA PER I TERRITORI: Manifesto per l’autoproduzione da fonti rinnovabili” e il programma dell’evento del 14 aprile a Roma
Germany’s Renewable Energy Revolution: una “vera e intelligente” rivoluzione energetica
Oggi è possibile realizzare un grande sviluppo delle fonti rinnovabili, valorizzando appieno i vantaggi di una produzione locale e pulita che questi impianti possono portare al sistema energetico e integrarli con moderne smart grid, sistemi di accumulo, interventi di efficienza energetica.
E’ qui l’interesse del Paese e di tutti i cittadini, ma anche l’unica prospettiva di sviluppo e innovazione che permette di rallentare i cambiamenti climatici, ridurre la povertà e garantire la pace. La rivoluzione energetica iniziata in questi anni con oltre 700mila impianti distribuiti in Italia e oltre il 38% dei fabbisogni elettrici soddisfatti nel 2014 deve continuare, e contribuire a innovare tutti i settori, per creare nuove opportunità e lavoro.
I vantaggi dell’autoproduzione da fonti rinnovabili
La sfida è diversa dal passato. L’obiettivo che occorre porsi è infatti di aiutare tutti coloro che riescono ad autoprodurre l’energia elettrica e termica di cui hanno bisogno, di spingere i progetti che permettono a famiglie, condomini, distretti di imprese, aziende, utenze distribuite di ridurre gli approvvigionamenti dalla rete o, addirittura, diventare indipendenti,attraverso moderni impianti da fonti rinnovabili integrati con misure di efficienza energetica. In questo
scenario i soggetti protagonisti saranno sempre più i prosumer, ossia produttori
– consumatori, ed oggi diventa possibile creare le condizioni per cui si possa beneficiare di un sistema energetico distribuito che premia chi risparmia energia, chi la autoproduce da impianti puliti, chi investe nella gestione delle reti energetiche e nell’accumulo
Eliminare le “barriere all’innovazione energetica”
Per cogliere queste opportunità occorre intervenire sulle barriere esistenti all’autoproduzione e alla vendita di energia da fonti rinnovabili, semplificando le procedure di approvazione dei progetti e aiutando le amministrazioni pubbliche a promuovere interventi per l’innovazione energetica.
In particolare occorre muovere alcuni cambiamenti che permettano l’accesso alla rete elettrica e il suo utilizzo per obiettivi ambientali di carattere generale. Come, ad esempio, la possibilità di scambiare sempre di più energia con la rete elettrica (tanto produco con il mio impianto sul tetto, tanto prendo dalla rete, il sistema di scambio sul posto), ridurre la domanda di energia dalla rete attraverso autoproduzione, efficienza e sistemi di accumulo con batterie, ma anche attraverso una nuova gestione delle reti di distribuzione elettrica e termica che permetterebbe, come avviene in Germania, a Comuni, cooperative e aziende, di realizzare questo tipo di innovazioni verso una prospettiva di territori al 100% rinnovabili.
Gli interventi che proponiamo utilizzano la rete elettrica nell’interesse pubblico senza creare problemi di sicurezza, perché riducono in maniera distribuita la domanda di energia. Sono competitivi grazie alle innovazioni tecnologiche avvenute in questi anni, per cui oggi hanno bisogno oggi soprattutto di semplificazioni e certezze per gli investimenti, di garanzie per l’accesso al credito, sfruttando le opportunità dei fondi europei 2014
– 2020 e delle Direttive sull’efficienza. In altri Paesi europei
– dalla Germania alla Danimarca, dal Belgio al Regno Unito
– vengono riconosciuti i vantaggi che questo modello energetico distribuito e partecipato dalle comunità garantisce in termini ambientali, economici, sociali e per questo è supportato con provvedimenti, incentivi, finanziamenti.
Un modello energetico che ha al centro il territorio
Il modello energetico che vogliamo spingere ha al centro il territorio. È innovativo, pulito e democratico proprio perché valorizza le differenti risorse locali e trova risposte alle specifiche esigenze con soluzioni integrate che puntano su efficienza e gestione delle reti. E tiene assieme la sfida del clima con quella del lavoro e dell’innovazione.
I vantaggi sono evidenti.
Attraverso le fonti rinnovabili si possono ridurre i 51 miliardi di bolletta energetica italiana, spesi per importare fonti fossili, aiutare famiglie e imprese a risparmiare e prodursi da soli l’elettricità e il calore di cui hanno bisogno, ridurre inquinamento e emissioni di gas serra. In questa prospettiva si crea più lavoro, perché in un modello distribuito si sposta il baricentro verso la gestione e manutenzione con vantaggi per i territori; si muovono investimenti in ricerca e in una innovazione che oggi ha al centro sistemi di accumulo e di gestione dell’energia attraverso smart grid e applicazioni nella mobilità elettrica.
Impianti solari termici e fotovoltaici, eolici, da biomasse, geotermici, mini idroelettrici integrati
nel paesaggio e con sistemi efficienti sono oggi una opportunità straordinaria per dare risposta alla crisi economica creando opportunità per i territori e per le famiglie da una riduzione delle
bollette e da ambienti più vivibili.
Il Manifesto nasce per dare la possibilità a queste idee di diventare realtà nel territorio italiano e con l’idea di coinvolgere Sindaci da ogni parte della Penisola.
Ma cosa serve per muovere questi cambiamenti?
Azione 1 – Spingere l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili da parte dei Comuni.
Dobbiamo aiutare i Comuni a ridurre la spesa e i consumi energetici. Per questo oltre a muovere interventi di efficienza energetica occorre offrire la possibilità agli Enti Locali di prodursi direttamente l’energia attraverso impianti da fonte rinnovabile. In particolare occorre superare i limiti che esistono di posizionamento degli impianti direttamente sugli edifici (magari per vincoli architettonici), attraverso la possibilità di utilizzare l’energia prodotta da un altro impianto posizionato sempre su un area di proprietà del Comune. Per rendere possibile questa prospettiva, occorre modificare la normativa vigente in modo da consentire alle amministrazioni comunali che per gli impianti di cui sono titolari e a copertura dei consumi delle proprie utenze, possano utilizzare la rete elettrica con l’esonero dall’obbligo di coincidenza tra punto di immissione e prelievo dell’energia scambiata con la rete e da quello di pagamento degli oneri di rete e di sistema (il cosiddetto “Scambio sul posto altrove”). In pratica,consentire agli Enti Pubblici di utilizzare la rete pubblica per creare vantaggi
nell’interesse generale.
Azione 2 – Aprire alla produzione e vendita di energia prodotta da fonti rinnovabili da parte di cooperative e imprese ad utenze poste nello stesso ambito comunale.
Oggi una piccola impresa o una cooperativa non possono in Italia produrre energia e venderla ad utenze poste nelle vicinanza e neanche dentro un distretto industriale. Queste barriere vanno superate, consentendo che l’energia elettrica prodotta da impianti fino a 1 MW da fonti rinnovabili e in cogenerazione ad alto rendimento, possa essere venduta all’interno dello stesso ambito comunale attraverso contratti di vendita come quelli già esistenti per i SEU Sistemi Efficienti di Utenza (dove è consentito, ma ad un solo soggetto). In questo modo diventerebbe possibile realizzare nuovi progetti da parte di imprese, Esco, cooperative con l’obiettivo di soddisfare i fabbisogni delle imprese di un distretto o di cittadini, di soci di cooperative. Anche in questo caso, non esistono problemi di sicurezza, ne rispetto alla rete ne rispetto alle utenze, ma solo vantaggi economici e ambientali.
Azione 3 – Muovere l’innovazione energetica nei condomini
Nei condomini in Italia vivono oltre 20 milioni di persone che attualmente beneficiano solo in minima parte dei vantaggi che possono portare le fonti rinnovabili, per via di regole che impediscono di produrre e scambiare l’energia tra le diverse utenze.
E’ possibile muovere l’innovazione nella produzione da fonti rinnovabili prevedendo per i condomini le stesse regole in vigore per la gestione del riscaldamento. Per cui gli impianti da fonti rinnovabili realizzati per soddisfare i consumi elettrici di un condominio possano anche distribuirla ai singoli contatori elettrici degli appartamenti nel condominio. In pratica, aprire a uno scambio di energia all’interno del condominio e laddove ve ne sia la necessità di utilizzo della rete pubblica per scambiare l’energia prodotta e consumata dal condominio.
4 Semplificare e premiare l’autoproduzione da parte di cittadini e imprese.
Tutte le opportunità di ridurre il prelievo dalla rete per autoprodursi l’energia da fonti rinnovabili
vanno incentivate perché permettono di rendere il sistema meno dipendente dalle fonti fossili e dall’estero, dunque più pulito e sicuro. In questa direzione occorre togliere ogni limite allo scambio sul posto per le imprese che producono energia da fonti rinnovabili, in modo da spingere innovazioni e interventi virtuosi.
E allo stesso modo occorre aiutare le famiglie che vogliono rendersi indipendenti dalla rete attraverso sistemi di accumulo collegati a impianti fotovoltaici, introducendo detrazioni fiscali per l’acquisto di questo tipo di impianti. Infine occorre superare una delle barriere per la realizzazione di progetti, anche di piccola taglia, da energie rinnovabili.
Semplificando la procedura per interventi di piccola taglia (fino a 20 kW), con procedura unificata attraverso moduli scaricabili online, perché diventi un atto semplice, attraverso informazioni e regole trasparenti, e per questo gratuito. In questa direzione occorre una revisione delle regole che riguardano il dispacciamento e i servizi di rete, perché i prosumer possano garantire oggi una risposta efficace ai problemi di gestione della rete e di oscillazione della produzione da rinnovabili (attraverso innovazioni nelle regole di mercato dell’energia e contratti di lungo termine)
Per informazioni e adesioni www.comunirinnovabili.it e energia@legambiente.it
Il programma dell’evento
Gradita la conferma della partecipazione con semplice e mail a m.galimi@legambiente.it entro il 13 aprile.
Introducono e coordinano
Edoardo Zanchini Vicepresidente Legambiente
Daniele Tagliolini Presidente Provincia di Pesaro
Relazioni introduttive
– Mariano Sidrach de Cardona Fundacion renovables
L’autoproduzione in Spagna
– Rudi Rienzner SEV, Sudtiroler Energieverband
Unione energia Alto Adige
Le cooperative energetiche in Alto Adige
Ne discutono
– Massimo Beccarello Confindustria
– Marino Berton Direttore Aiel – Coordinamento Free
– Giuseppe Civati Camera dei Deputati, Possibile
– Francesco Ferrante Vicepresidente Kyoto Club
– Luigi Gabriele Codici – Associazione consumatori
– Gianni Girotto Commissione Industria Senato,
Movimento 5 Stelle
– Serena Pellegrino Commissione ambiente Camera, SEL
– Ermete Realacci Presidente Commissione
ambiente Camera, PD
– Agostino Re Rebaudengo Presidente Assorinnovabili
– Ivan Stomeo Sindaco di Melpignano
– Nicola Verruzzi Sindaco di Montieri
– Paolo Rocco Viscontini Presidente Italia Solare
Concludono
– Rossella Muroni Presidente Legambiente
– Simone Angelucci Sindaco di Caramanico Terme