Manifestazione studenti medi, oltre 400 in piazza, “Gli immaturi siete voi”

Firenze – Partita da piazza San Marco la manifestazione degli studenti medi per protestare contro l’alternanza scuola lavoro che è costata la vita a Lorenzo Parelli, 18 anni, in fabbrica per le ore di lavoro, ucciso da una sbarra di metallo che gli è caduta addosso. Dopo le violenze subite dalle manifestazioni degli studenti nei giorni scorsi, gli studenti fiorentini scendono in piazza per chiedere sicurezza, fine della Dad e soprattutto, ascolto. “Il disagio non è inventato”.

Vissute come un vero e proprio tradimento, le nuove regole per la maturità. “Assurdo cambiare le modalità in corsa – dicono gli studenti – nel pomeriggio dell”ultimo giorno utile sono giunte le nuove disposizioni, con la novità della prova scritta. Dopo 2 anni e mezzo di Dad è sintomo di non curarsi per niente di ciò che abbiamo vissuto, e giocare al massacro”. Di fatto, aggiungono alcune studentesse di San Sepolcro, è come se “ci avessero tolto il tappeto da sotto i piedi”.

Il corteo si è snodato attraverso il centro storico, passando da via Cavour e terminando in piazza Santo Spirito, dove il sagrato della Basilica è stato reso inaccessibile da un cordone di forze dell’ordine.

“Martedì abbiamo saputo degli scritti per la maturità – dice Margherita, una studentessa liceale – e oggi, venerdì, siamo scesi in piazza. E’ assurdo che non si tenga conto dei due anni e meo precedenti in Dad, e che ci venga riferito in che modo verrà attuato l’esame di maturità a distanza di così pochi messi dallo stesso, senza pasciare tempo agli studenti e ai professori di prepararsi, costruire e gestire un programma. Anche se, a dire il vero, anche se le nuove modalità fossero state comnicate a settembre, continuo a essere del tutto critica sul fatto che si continui a bella posta a far finta di ignorare i due anni di scuola non in presenza”. Insomma, per semplificare, una bella versione di greco fra capo e collo a gente che per due anni non ha di fatto potuto esercitarsi su compiti scritti. Ma non importa il greco, dicono altri studenti, per le altre scuole, ognuna alle prese con le proprie materie, è uguale. “Non si può invocare la normalizzazione solo quando fa comodo e sempre a nostro danno – conclude Celeste – anche perché siamo ben lungi dalla normalizzazione. Lo vediamo tutti i giorni: fra un mese e l’altro, qualche positivo c’è sempre. Dunque, continuiamo a fare i mesi in presenza, penso a gennaio, a spizzichi e bocconi, tanto più che la variante omicron ha picchiato duro, soprattutto sulla nostra fascia d’età”. Nessun rientro alla normalità, dunque, dicono gli studenti, “non fate finta di essere in una situazione normale, magari ripristinando una maturità “normale” quando le contingenze non lo sono affatto”. Almeno, non ancora.

La manifestazione è stata chiamata dalla Rete degli Studenti Medi, con il sostegno anche della Fiom Cgil, il cui segretario Daniele Calosi, intervenendo, ha richiamato il grosso nodo critico dell’alternanza scuola lavoro, dichiarandone la natura inutile per quanto riguarda l’apprendimento, ma di sfruttamento e “lavoro a costo zero”. “Oggi siamo in piazza con gli studenti perché di scuola non si può morire e, per questo, va abolito l’attuale modello di alternanza scuola-lavoro – scrive Calosi in un post – e poi perché gli studenti devono essere coinvolti nella ridefinizione di un modello di istruzione e valutazione che tenga conto del profondo cambiamento determinato da due anni di pandemia e didattica a distanza”.

 

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