Si tratta della riprogettazione di un vero e proprio pezzo di città, che consta di una superficie di oltre 6 ettari, con vari corpi di fabbrica che occupano 22.200 m². di superficie per una cubatura complessiva di 410.000 m³; la superficie utile dei magazzini è di 35.000 m², quella destinata a laboratori e officine di 15.000 m².
Uno spazio sterminato, su cui è partita ieri, anche se verosimilmente necessiterà di anni per vederne l'attuazione, un'operazione articolata e complessa che dovrebbe rendere la Manifattura di nuovo fruibile non solo ai privati ma anche ai cittadini e soprattutto alle funzioni pubbliche.
L'emendamento inserito in commissione ha senz'altro un carattere qualificante, come specifica il capogruppo del Pd Mirko Dormentoni che lo ha illustrato ieri all'assemblea elettiva: “Rispetto alla positiva previsione di possibile inserimento di servizi pubblici – ricorda il consigliere del Pd – abbiamo specificato che essi potranno andare ad occupare superfici destinate a tutte le funzioni tranne che a quella direzionale/servizi. In questo modo l'inserimento auspicato di una funzione pubblica come l'Emeroteca della Biblioteca Nazionale (su questo il Consiglio ha impegnato l'amministrazione a farsi promotrice) non potrà andare a detrimento di altri servizi auspicabili che, pur se privati (ad esempio centri per la formazione e la ricerca), possono dare un contributo alla qualità dell'operazione di recupero dal punto di vista culturale e della qualità urbana. Mentre potranno diminuire la superficie destinabile a residenziale o commerciale".
Dormentoni (che è anche presidente della commissione urbanistica comunale) ha presentato un ordine del giorno che ha integrato una serie di osservazioni del Quartiere 1 in termini di raccomandazioni alla Giunta. Fra i punti qualificanti, l' impegno per l'inserimento di funzioni pubbliche e culturali ("città della cultura, del restauro, della moda"); la valutazione inserimento della "buffer zone UNESCO" come punto di riferimento per un'ulteriore verifica degli impatti paesaggistici; una valutazione che riguardi l'inserimento del giardino pubblico di via Tartini tra le opere pubbliche da realizzare. Con il via libera dell'assemblea elettiva, si passa in un secondo step alle osservazioni, dopodichè bisognerà arrivare alla successiva approvazione della variante urbanistica e poi al Piano di Recupero.
Inoltre, la variante è collegata a sua volta alla realizzazione di infrastrutture e opere pubbliche in fieri, tra cui l'importantissimo riassetto di piazza Puccini, con lo snodo del Trasporto pubblico locale e la riqualificazione degli spazi pubblici, il reperimento della quota di housing sociale, il mantenimento di una sezione dell'asilo nido esistente nell'edificio monumentale di via delle Cascine e cessione al Comune, cessione del Teatro Puccini al Comune mantenendone la funzione, progettazione e realizzazione della nuova viabilità di accesso al complesso in area ferroviaria lungo la linea Cascine Pergolesi Tartini, progettazione e realizzazione di opere di riqualificazione di via Tartini e via delle Cascine, progettazione e realizzazione della connessione trasversale ciclopedonale fra il parco di San Donato ed il parco delle Cascine, studio di fattibilità relativo al ribassamento del piano della ferrovia per eliminare la cesura tra le Cascine e l'area antistante la Manifattura da presentarsi contestualmente al Piano di Recupero.