Firenze – Cariche di polizia a Roma contro le tute blu di Terni, dopo l’immediata reazione di ieri, oggi la Toscana si copre di scioperi, presidi e si battono comunicati di solidarietà. Parole di fuoco quelle che provengono dell’Usb fiorentina, che intima “Giù i manganelli, non è possibile che si pensi davvero di risolvere il problema del lavoro con le cariche di polizia”. Non solo: “Il vero problema – continua l’Usb cittadina – non è quello di attribuire le responsabilità a un governo piuttosto che a un altro. Certo, il fatto che queste tipiche manovre repressive della protesta del lavoro siano attuate sotto un governo con un premier del Pd è interessante. Ma è anche la riprova che non si tratta più di una questione puramente poltiica (anche se le responsabilità rimangono tali) ma dell’ultimo avvitamento in ordine temporale di una ideologia economica che ha fatto della precarietà e dell’abbattimento dei diritti del lavoro la sua bandiera. Tant’è vero che ora bisogna perdere l’occupazione e stare pure zitti. O magari ringraziare. L’importante è non intervenire mai”.
Ma è la Cgil che si scatena, vista anche la frizione durissima che l’oppone al governo, le accuse, e non ultimo il fatto che chi le prende in piazza, sono spesso sindacalisti e operai del più grande sindacato italiano. Ed ecco la mappa delle iniziative: a Lucca scioperi di un’ora alla Perini e alla Finder Pompe, proclamati dalle Rsu. “in solidarietà dei lavoratori delle acciaierie di Terni per l’azione antidemocratica che le forze di polizia e il Governo hanno dimostrato nei confronti di gente onesta che reclama i propri diritti”.
Sciopero di un’ora anche per i lavoratori del Pignone di Massa (come nelle aziende più grandi del territorio) e di mezz’ora anche per quelli del Comune di Rosignano Marittimo. Questo pomeriggio a Firenze, “a sostegno della vertenza degli operai Ast e per scongiurare il ripetersi di simili episodi di violenza”, alle 17 Fim, Fiom e Uilm fiorentine faranno un presidio sotto la Prefettura (Fim, Fiom e Uilm di Firenze lasciano libere le Rsu di indire ore di sciopero atte a favorire la presenza all’iniziativa). Presidio, sempre alle 17, anche a Massa, davanti alla Prefettura, indetto dalla Cgil e dalla Cisl di Massa Carrara.
I componenti Cgil Rsu della Novartis Vaccines hanno poi proclamato per oggi un’ora di sciopero con presidio davanti all’ingresso dei siti aziendali di Siena e Rosia, per contestare il grave episodio avvenuto ieri a danno dei lavoratori Ast, “persone che pacificamente stavano protestando in difesa del loro posto di lavoro”.
L’esecutivo di Cgil Toscana ha spiegato: “I fatti avvenuti ieri a Roma, con la carica ingiustificata della polizia ai lavoratori delle acciaierie di Terni, con il ferimento di lavoratori e sindacalisti impegnati nella difesa del posto di lavoro, sono gravi e denotano un inaccettabile e pericoloso avvitamento della situazione sociale del Paese. É il frutto di una campagna contro il lavoro, i lavoratori e le loro rappresentanze che in primo luogo il Governo ha il dovere di interrompere con parole ed atti chiari”. La CGIL Toscana, nel rinnovare la solidarietà ai lavoratori di Terni e a tutti i lavoratori delle centinaia di vertenze aperte, invita tutti i propri iscritti “al massimo del rigore, la massima compostezza, la massima vigilanza, a partire dalle prossime manifestazioni che ci vedranno impegnati per contrastare misure ingiuste, sbagliate e tese ad alimentare le diseguaglianze”.
“Non si illuda nessuno di poter limitare o, peggio ancora, intimidire lavoratori e sindacato nell’esercizio del fondamentale diritto costituzionale di manifestare per difendere il proprio presente ed il proprio futuro. Trasformare i drammatici problemi sociali e occupazionali in problemi di ordine pubblico è responsabilità che sta interamente in capo a chi, incapace di rapportarsi con il paese reale e la disperazione di chi perde o rischia di perdere il posto di lavoro, svilisce il confronto con le rappresentanze dei lavoratori a vuota liturgia”, dice la Cgil di Pisa.
“Trovarsi davanti un muro di caschi, scudi e manganelli quando per difendere il lavoro si sceglie la via della mobilitazione democratica è inaccettabile e pericoloso – ha aggiunto il segretario della CGIL di Massa Carrara Paolo Gozzani – e ricorda un modello di gestione dell’ordine pubblico antidemocratico e violento che le stesse forze di polizia considerano ormai superato e controproducente. Speravamo che quello che che è accaduto mercoledì scorso a Massa, dove una partecipata e pacifica manifestazione operaia contro il Jobs Act ha dovuto sfilare davanti a un muro di agenti in tenuta antisommossa, che poi ha avuto anche l’ordine di bloccare con la forza l’accesso al palazzo comunale ad un gruppo di lavoratori, fosse il frutto delle antiquate direttive di qualche funzionario di provincia, ma i fatti di Roma di oggi ci spingono a pensare che il problema sia molto più serio e più vasto”.