Firenze – Soddisfazione da parte del presidente Enrico Rossi per la delibera dello stato di emergenza nazionale da parte del governo, a seguito dell’ondata di maltempo che tra il 28 ed il 30 ottobre scorsi ha colpito, tra le altre regioni, anche la Toscana, attesa per la nomina a commissario per avviare subito il lavoro e ottimismo sul fronte delle risorse che arriveranno, sempre dal governo, per gli interventi necessari.
“Il governo – spiega Rossi – ha attivato la dichiarazione di stato d’emergenza per le regioni italiane, compresa la Toscana, colpite dagli effetti del maltempo del 28, 29 e 30 ottobre. Lo ringrazio per aver risposto positivamente a questa nostra richiesta. Ora attendo la nomina di commissario per mettermi subito a lavoro con le risorse che il Consiglio Regionale ha gia stanziato (5 milioni) ed con quelle che eventualmente il governo deciderà di stanziare. Prendo atto che per gli ultimi eventi del 28, 29 e 30, al momento, si è fatto quanto richiesto dalle regioni. Relativamente poi alle indiscrezioni sulle prime risorse che il governo annuncia per i danni da maltempo (per la Toscana pare almeno 2 milioni), mi associo a quanto dichiarato dal governatore del Veneto Zaia, che considera queste cifre come un primo ‘acconto'”.
Rossi poi, relativamente al disastro che ha colpito i Monti Pisani, pur esprimendo rammarico per il mancato riconoscimento da parte del governo dello stato d’emergenza nazionale, aggiunge che “la Regione ha avviato le pratiche che ci consentiranno di utilizzare i fondi europei per ristorare gli agricoltori colpiti. Siamo in attesa di un semaforo verde da Roma. Anche se il ministero dell’agricoltura decidesse di non destinarci risorse aggiuntive, sarebbe sufficiente ottenere da parte del governo questa autorizzazione. La Regione Toscana ha infine attivato la medesima procedura per la conta dei danni in agricoltura anche per le precipitazioni e il maltempo del 28, 29 e 30 ottobre. Anche a questo riguardo ci aspettiamo che a fine mese, quando avremo un quadro preciso dei danni, il governo ci autorizzi a spendere le risorse europee e ne aggiunga di proprie”.