Firenze – Due giorni e una notte di lavoro eccezionale per gli uomini dei Consorzi di Bonifica della Toscana per far fronte alla nuova ondata di maltempo che si è abbattuta sulla Regione. Diverse le situazioni critiche, anche se il reticolo ha retto, potendo contare sul contributo fondamentale di numerosi impianti idrovori e di diverse casse di espansione che hanno accolto e permesso di gestire le acque dei fiumi e corsi d’acqua in piena. Tecnici e operai dei Consorzi toscani resteranno a lavoro anche nella notte in arrivo.
Arezzo – Vento forte e pioggia hanno assediato tutto il comprensorio del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno. In funzione le idrovore dell’ente, mentre i tecnici e gli operai sono stati e restano a disposizione del genio civile Valdarno Superiore, dei comuni e della protezione civile per risolvere le criticità. Ad Arezzo a far paura è stato il Valtina, mentre in Casentino la minaccia è venuta dall’Arno, esondato a Poppi e Bibbiena (località Le Tombe, Le Chiane e Fontedonica) con campi allagati e viabilità secondaria interrotta. Consistenti i danni ralle opere idrauliche che potranno essere censiti solo dopo l’ondata di maltempo. Già dopo i nubifragi di novembre era stata calcolata in circa 2 milioni di euro la cifra necessaria per riparare i danni.
Pesante, nel comune di Orignano Raggiolo, la situazione sul Teggina, sottoposto di recente a un importante intervento di ingegneria naturalistica; a Castel San Niccolò preoccupa invece il Solano. Criticità si sono registrate sul Rignanino e sull’Archiano a Bibbiena, sul canale degli Arnini in Casentino e sul Fosso della Vigna, che è esondato a Pratovecchio Stia. Disagi e danni alle opere anche in Valtiberina e Valdichiana dove si sono verificati allagamenti circoscritti a causa di erosioni di sponda e rotture arginali. Una, importante, è avvenuta sabato a Cortona.
Firenze, Prato e Pistoia – Nel territorio del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno si è registrata la rottura di un argine dell’Acqualunga ad Agliana (Pt) coinvolgendo alcune abitazioni di via di Garcigliana. Una piccola tracimazione è avvenuta anche lungo il Brana. L’Arno ha raggiunto il secondo livello di guardia a Incisa, mentre l’Ombrone ha iniziato a calare già oggi pomeriggio. Il Consorzio ha lavorato insieme al Genio civile per tutta la notte passata e per l’intera giornata di oggi. Importanti i danni agli argini che nel complesso hanno retto, ma che dovranno essere monitorati e riparati nei prossimi giorni e mesi. Attivate fin dalla mattinata di oggi le pompe idrovore della Senice che scaricano nel Quadrelli a Quarrata (Pt); sono poi entrati in funzione gli impianti idrovori di Castelletti a Signa (Fi) e di Crucignano a Campi Bisenzio (Fi). Per affrontare al meglio la piena dell’Arno, il Consorzio ha azionato anche l’impianto idrovoro della Viaccia a Signa (Fi) per smaltire le acque della Piana. Attivati da stamani la cassa di Ponte alle Vanne nel pistoiese e il nuovo impianto di pompaggio sulla Senice che tiene sotto controllo la rete di acque basse di Quarrata.
Pisa – Nella zona pisana il sorvegliato speciale resta l’Arno: continueranno per tutta la notte i controlli del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno per verificare gli effetti del passaggio della piena anche sul reticolo minore. Aiuta l’apertura dello scolmatore, a Pontedera, effettuata intorno alle 18 di oggi dal Genio civile, ma l’attenzione è massima.
In Valdera, sono stati interessati da alcune piene Egola, Era e Roglio. Il reticolo minore ha retto bene e non sono arrivate al Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno segnalazioni di criticità particolari. Nella parte ovest del comprensorio sono stati attivati gli impianti idrovori di Marina di Pisa, Arenaccio, La Vettola, Interporto, San Rossore e Campalto. Alcune piene, più modeste, sono transitate nei torrenti nella zona a sud dello Scolmatore.
Tra Arno e Scolmatore è entrato in funzione l’impianto di Ragnaione e sono state chiuse le paratoie in previsione delle piene di Arno e Serchio. Anche in questo caso tecnici e operai del Consorzio stanno continuando a monitorare la situazione.
Livorno – Nel comprensorio del Consorzio di Bonifica 5 Toscana Costa i fiumi che hanno subito maggiormente gli effetti della piena sono stati il Cornia e il Cecina. Da ieri, uomini e mezzi del Consorzio sono impegnati a monitorare soprattutto argini e guadi, ripulendoli anche dal materiale trasportato dalla corrente e verificando i punti critici dei corsi d’acqua stessi.
Attivati dalla notte di sabato gli impianti idrovori della Mazzanta, di Rosignano e di Paduletta a Livorno, con continuo monitoraggio delle squadre di reperibilità.
Nella zona di Piombino sono in funzione invece a pieno ritmo gli impianti della Carbonifera, della Rinsacca, delle Pianacce e Torraccia che stanno contribuendo a tenere sotto controllo il livello di fiumi e torrenti.
Grosseto e Siena – Anche nel comprensorio del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud operai e tecnici hanno lavorato ininterrottamente da venerdì, operando giorno e notte su vari turni. Gli argini dei corsi d’acqua principali hanno comunque retto. Nell’area grossetana, sono state attivate le idrovore a Burano Levante e Ponente, Torre Saline, Giunzone, Campo Regio, Talamone, Bocca d’Ombrone, Casotto Venezia, San Leopoldo, Cernaia, Barbaruta, alla confluenza fra Sovata e Bruna e a Beccarello. Per la tarda serata di oggi è previsto il progressivo spegnimento degli impianti, con la conclusione della fase critica. I corsi d’acqua hanno raggiunto livelli limite in ogni zona e sono al momento sotto stretta vigilanza in particolare Sovata, Bruna, Albegna e Ombrone Grossetano.
Passando all’area senese, sui fiumi Orcia, Formone, Asso, Arbia, Sorra e Merse, sono state messe in atto diverse attività di pronto intervento al fine di garantire la sicurezza e continua il monitoraggio delle ondate di piena.