Maltempo, sei morti e un disperso in Toscana

Via libera del Consiglio dei Ministri allo stato di emergenza nazionale per la Toscana

Firenze – Salgono a sei i morti in Toscana, mentre una persona rimane dispersa. Ritrovato vivo un uomo di 72 anni, dato per disperso a Campi. Allagamenti, fango, disperazione; la notte di paura in Toscana si materializza ora, sotto un sole a tratti livido a tratti chiaro di una mattina grigia, con i corsi d’acqua che fanno sentire alta la voce dell’acqua. Seano conta i danni, nella notte è finito sott’acqua buona parte dell’insediamento urbano a causa della tracimazione del torrente Furba, mentre il sindaco di Prato Matteo Biffoni, che ha compiuto un sopralluogo della città, commenta “è uno shock” , rilasciando anche alcune frasi condite di polemica per quanto riguarda le previsioni: “Sapevamo che sarebbe piovuto – dice il sindaco di Prato – ma avevamo un’allerta rancione per il reticolato idrico e un’allerta gialla per pioggia”. Insomma nessuno immaginava ciò che è poi successo. Risposta a stretto giro del presidente regionale, Eugenio Giani, “decidono i tecnici”. Sulle allerte e sul loro colore, ovviamente. La Regione Toscana ha intanto chiesto e ottenuto nella tarda mattinata lo stato di calamità nazionale, richiesto dalpresidente Eugenio Giani che ha già firmato lo stato di emergenza regionale. “Ho appena parlato con la Presidente Giorgia #Meloni, il Consiglio dei Ministri sta per approvare lo stato di emergenza nazionale”, aveva scritto il presidente Giani sulla sua pagina Facebook, prima di annunciarne l’ottenimento. Lo stato d’emergenza prevede, come spiega Giani, che in Toscana ci siano condizioni di emergenza e intervento straordinario in sette delle dieci province della Toscana, a cominciare da Firenze, Pisa, Livorno, Prato, Lucca, Massa e Pistoia. Inltre, viene sottolineato anche il problema del vento forte, che ischia di ostacolare anche il dflusso, particolarmente lento, delle acque.

A Firenze sottopassi chiusi, un albero giù in viale Giannotti in prima battuta, altri nove giù nella giornata di oggi, venerdì 3 ottobre, causa le forti raffiche di vento che stanno battendo la città. Dal sindaco Nardella, in un punto stampa tenuto verso mezzogiorno, è stato lanciato un appello alla città e ai cittadini, per evitare di soffermarsi sotto alberi e in zone alberate, dal momento che le raffiche di vento non accennano a diminuire. Intnto, ancora forti raffiche subitanee di pioggia e anche grandine tornano a oscurare la città. Per quanto riguarda gli alberi caduti oggi, si conta viale Bovio all’angolo con via Mazzini, ancora in viale Giannotti dopo quello di ier, e ancora in via San Bartolo, in viale Galilei, in piazza Bartali, in viale Paoli, sul lungarno Ferrucci, sul lungarno del Tempio, in viale dei Bambini all’Isolottoe anche sui binari della linea T2 della tramvia, che ha provocato un’interruzione del servizio, prima di essere stato celermente rimosso.

Oltre mille gli interventi della Protezione civile in nottata, 40mila le utenze Enel in fase di ripristino (10mila nel fiorentino). Numerose le frane e gli smottamenti , mentre a Prato sono stati chiusi tutti i ponti a causa dell’ esondazione Bisenzio in zona Santa Lucia. Inoltre l’ospedale di Santo Stefano ha visto allagamenti in vari reparti. È ancora chiusa il tratto di Autostrada tra Prato ovest e Pistoia per allagamento della carreggiata.Il convoglio ferroviario bloccato fra Vernio e Vaiano è stato evacuato: i 150 passeggeri a bordo sono stati ricoverati presso il palazzo comunale di Vaiano. Vari allagamenti anche a Pistoia, in tutta la provincia. Torrenti fuori dagli alvei a Pistoia, Agliana, Quarrata e Serravalle Pistoiese. Allagamenti a Lamporecchio, Larciano e Monsummano Terme, mentre frane su San Baronto. A Quarrata situazione particolarmente complessa, dal momento che parte del centro abitato è allagato. A Pontedera allagato l’accesso all’ospedale, mentre sono state evacuate trenta famiglie a Calcinaia e 6 famiglie a San Miniato.

“Sono molto grato al presidente Mattarella – ha detto Giani in mattinata, di ritorno da un sopralluogo – che mi ha telefonato ed ha rivolto parole di grande affetto, vicinanza e solidarietà a tutti i toscani. Poi mi sono sentito con la premier Meloni, che ha portato al Consiglio dei Ministri di questa mattina la mia dichiarazione di stato di emergenza per proclamare lo stato di calamità naturale. Ho parlato con il ministro Salvini per ripristinare la circolazione sull’A11 e stiamo lavorando con le Ferrovie per ripristinare il traffico ferroviario. Ringrazio il direttore della Protezione civile nazionale Curcio che è stato in contatto con me per tutta l’emergenza fornendoci il supporto necessario. Le loro telefonate si sono alternate nella notte e nella mattina con quelle dei sindaci, dei prefetti ed anche dei cittadini che mi conoscono e che mi hanno in vari modi segnalato le criticità che stavano vivendo. Ringrazio infine l’assessora regionale alla Protezione civile Monia Monni che anche adesso è a Campi Bisenzio con il sindaco Tagliaferri per dare il giusto sostegno alla popolazione colpita”.

Intanto, da Firenze (in cui il picco di piena dell’Arno, previsto per le 12 circa, è passato senza particolari danni) la giunta fa sapere che dodici squadre della protezione civile del Comune di Firenze sono state mobilitate in supporto al Comune di  Campi Bisenzio. In tutto si tratta di 24 volontari coordinati da quattro esperti della struttura comunale di via Dell’Olmatello. La sala operativa è rimasta aperta tutta la notte nel monitoraggio e controllo dei livelli dei corsi d’acqua secondari come Ema, Mugnone e Terzolle che non hanno avuto particolari criticità. Nella nottata sono stati raggiunti picchi fino a 150 mm nelle 12 ore sul bacino dell’Arno. 
A Firenze sono caduti, in 12 ore, 45 mm di pioggia. Prosegue il codice giallo per il vento forte. Alle 9.30 di oggi le raffiche hanno raggiunto quasi 62 km/h alla stazione di Firenze-Giardino di Boboli.

Proprio la particolare violenza delle raffiche (oltre 60km/orari) sul territorio comunale, ha indotto il sindaco a un’ordinanza che fino alle 6.00 di domani, 4 novembre, ordina la chiusura di parchi, giardini e aree verdi, ad accesso regolamentato, raccomandando ai cittadini di non frequentare le aree verdi liberamente accessibili; e ordina ai gestori delle attività economiche concessionari di aree presenti all’interno di giardini/parchi ed aree verdi pubbliche liberamente accessibili, di garantire le condizioni di sicurezza delle aree di loro pertinenza. L’ordinanza vieta qualunque attività all’aperto nei giardini/parchi pubblici ed aree verdi della Città di Firenze e sospende la fermata “Cascine” della linea tramviaria T1.

foto: Luca Grillandini


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