Continua a piovere su gran parte della Toscana già travolta dalle piogge di ieri venerdì 18 ottobre e soprattutto della notte fra giovedì e venerdì, interessata nella giornata di oggi, sabato 19 ottobre, da precipitazioni generalmente di debole intensità, più insistenti su alto Mugello e sui crinali appenninici orientali, con attenuazione dalla tarda serata. Per domani, domenica 20 ottobre, sono attese precipitazioni deboli ma insistenti sull’alto Mugello.
Per questo, la Sala operativa unificata della Protezione civile regionale ha confermato il codice giallo per la giornata di sabato prorogandolo alla giornata di domenica per rischio idraulico al reticolo principale nel Valdarno inferiore, in Valdelsa e Valdera e in Val di Cornia (fino alle ore 8) e per rischio idrogeologico sul reticolo minore nelle aree del Reno e della Romagna Toscana (fino alle ore14).
Il maltempo dei giorni scorsi ha colpito duro la nostra regione, Ieri l’acqua ha allagato Siena il sud della Toscana e la costa. Per quanto riguarda Siena, colpita da un fortunale che ha trasformato le sue strade in fiumi in piena, si segnala il gesto di coraggio e umanità insieme compiuto da un autista di Autolinee Toscane, Giuseppe Cangialosi, che ha messo in salvo, utilizzando il bus, un bambino e suo padre rimasti bloccati in auto in mezzo all’acqua. “Voglio ringraziare l’autista di At – ha detto l’assessore ai trasporti Baccelli – non solo per il suo coraggio e altruismo , ma anche per come ha interpretato il suo ruolo di dipendente pubblico al servizio della comunità”.
Un sopralluogo nelle zone più colpite è stato svolto ieri dall’assessora alla protezione civile Monia Monni, che ha visitato le aree invase dal Cecina, che ha tracimato in riva destra, in località Gorette con l’esondazione che si è diretta verso Mazzanta. Con lei il direttore della protezione civile Giovanni Massini e alcuni sindaci dei territori coinvolti. “Il Cecina – avverte l’assessora – era sorvegliato speciale di queste ore, l’acqua aveva infatti occupato la golena dove la piena stava passando. Una piena così questo fiume non l’aveva mai vista”.
A Castelfiorentino Monni ha incontrato la sindaca Francesca Giannì. Nell’area è avvenuto un allagamento importante con 30 evacuati, fra cui alcuni bambini e diversi animali.
Nel pomeriggio l’assessora si è recata a Campiglia Marittima al Coc (Centro Operativo Comunale) con la sindaca Alberta Ticciati. La zona è stata flagellata nuovamente dall’acqua: il Cornia ha prodotto 6 rotture arginali, tre in riva sinistra e 3 in riva destra precedute da sormonti (superamento sommità arginale), come spiegava ieri l’assessora, ricordando che ” in 3 ore è piovuta una quantità d’acqua così elevata che i nostri corsi d’acqua non reggono. Ed è un problema”.
Infine, il fiume Sterza, che ha subito la stessa dinamica del 23 settembre scorso andando quindi ad infierire nelle zone già colpite. Lo stesso anche a Castagneto Carducci e Venturina.
Giani, nel firmare lo stato di emergenza regionale che riguarda le province di Livorno, Pisa, Siena, Grosseto, Pistoia e Città metropolitana ha sottolineato che sono 3 gli eventi climatici avvenuti a distanza di breve tempo che hanno colpito la Toscana spingendolo a chiedere prima lo stato di emergenza regionale e contestualmente quello nazionale: “Il riconoscimento di un insieme di stato di calamità nazionale- ha spiegato il presidente- e dunque risorse adeguate per affrontare queste emergenze, sarebbe da parte del Governo oggettivamente giusto ed equo. C’è la necessità – ha aggiunto- di cambiare approccio di fronte alle nuove modalità degli eventi piovosi: cambiamenti climatici – ha proseguito- determinano la necessità di mutare prospettiva, cambiano le modalità delle precipitazioni piovose con, spesso, bombe d’acqua che determinano un afflusso così forte e veloce che genera i danni che conosciamo.”
E per tornare allo stato di emergenza regionale Giani ha spiegato che lo stato di sofferenza è concentrato su tre aree in particolare: bassa provincia livornese con Campiglia marittima, Sasseta fino a San Vincenzo; la Valdelsa, Certaldo e Castelfiorentino; Siena con Sovicille, 6 persone evacuate a San Gimignano e danni a Badesse a Monterriggioni. Giani ha sottolineato anche l’allagamento della stazione di Siena e del parcheggio dell’ospedale delle Scotte, strade provinciali chiuse in virtù dell’esondazione del torrente Cornia.
Per quanto riguarda i fatti di ieri notte uno dei territori più colpiti è stato quello di Campiglia Marittima in provincia di Grosseto, dove il fiume Cornia ha rotto gli argini superando il livello massimo storico di oltre 8 metri, ma allagamenti importanti si sono verificati nell’empolese valdelsa, nel senese, in particolare nella città di Siena e in provincia di Pisa nelle zone già colpite dall’alluvione del 23 settembre. Risultano segnalazioni di frane e smottamenti nel pistoiese. Sempre in provincia di Grosseto, l’Ombrone a Buonconvento ha raggiunto il secondo livello di guardia. E’ transitata la piena dell’Arbia a Monteroni, dell’Elsa a Ponte a Elsa e dell’Era a Capannoli, del Cecina a Cecina. Il Bisenzio e l’Ombrone pistoiese sono attualmente in diminuzione al primo livello, mentre l’Arno è rimasto sotto i livelli di riferimento.
Intanto, nonostante il perdurare del maltempo e dell’allerta gialla, si cominciano a fare i conti dei danni: “A fronte degli ingenti danni alle coltivazioni e alle aziende agricole in molte aree della Toscana, sono necessari interventi urgenti. Su tutti la messa in sicurezza dei territori, il riconoscimento dei danni e l’erogazione immediata dei risarcimenti”, sottolinea Valentino Berni, presidente Cia Agricoltori Italiani della Toscana, in seguito ai nubifragi che nella giornata di giovedì hanno interessato principalmente le province di Siena e di Livorno.
Nel Senese, il maltempo che ha interessato il capoluogo e la vicina zona di Sovicille, ha messo sott’acqua le uve, tanto da compromettere irrimediabilmente la parte finale della vendemmia. Ma anche campi allagati e aziende senza corrente elettrica, costrette ad interrompere le lavorazioni in cantina. Restano monitorati gli oliveti, come ha reso noto la Cia Siena; nel Livornese sarebbero circa duemila gli ettari sott’acqua, coltivazioni distrutte.
“Il territorio toscano – continua Berni – è sempre più spesso colpito da eventi anomali e violenti e l’agricoltura ogni volta è messa a forte rischio, con danni ingenti ad aziende e coltivazione. Come nelle altre occasioni, adesso è il momento della conta dei danni in attesa della prossima calamità. Serve da una parte una seria prevenzione per evitare i danni, e poi è necessaria una minore burocrazia per ottenere una immediata erogazione dei ristori. Altrimenti le attività agricole non potranno andare avanti”.