“La Regione è sicuramente contendibile: ho stima personale per Giani che conosco da anni, ma al massimo potrebbe fare l’assessore alle tradizioni popolari. Non lo dico con veemenza o irriverenza, lo dico con rispetto perché ha dimostrato di saperlo fare: sa tutta la storia della Toscana, della famiglia dei Medici. Qui invece si tratta di conoscere la storia delle famiglie Bianchi, Rossi, Verdi che in questo momento particolare stanno soffrendo”.
A meno di una settimana dal terremoto che ha sconquassato i vertici fiorentini di Forza Italia con le dimissioni del coordinatore toscano Stefano Mugnai per la scelta romana di candidare capolista a Firenze 1 Marco Stella, gli azzurri rinserrano le fila. E nella prima riunione del nuovo coordinamento convocato a porte aperte in uno dei luoghi simbolo della politica toscana, quel Caffè La Loggia a Piazzale Michelangelo, è il senatore Massimo Mallegni commissario regionale designato direttamente da Silvio Berlusconi a suonare la carica ai circa 150 intervenuti fra quadri, dirigenti, amministratori locali e regionali, semplici militanti.
Archiviate dunque le divisioni all’interno dei “berluscones”? Sembrerebbe di sì perché l’ordine di scuderia è di voltare pagina concentrandosi sulla campagna elettorale in quanto, secondo alcuni sondaggi in mano alla coalizione, questa volta il centrodestra potrebbe addirittura fare il colpaccio in una Regione che da quando è nato l’istituto nel 1970 è sempre stata governata dalla sinistra o dal centrosinistra. E in questa prospettiva il ruolo di Forza Italia sarebbe sicuramente determinante.
“Le dimissioni di Mugnai, che ringrazio per il lavoro svolto fino a oggi – spiega Mallegni – sono state inaspettate, ma non ritengo che ci sia stato un terremoto. Sono cose fisiologiche che succedono quando si compilano le liste elettorali. Non ho mai visto una elezione dove la compilazione sia serena. Si doveva dare subito una risposta e Berlusconi ha pensato di farlo attraverso me procedendo nella direzione che sto cercando di dare: vitalità e presenza che sono i cardini del mio modo di fare politica. Durante un’elezione, in particolare a preferenza come questa, più c’è competizione e meglio è. La sfida Cellai-Stella sarà abbinata ad altre sfide significative. Se le previsioni possono in qualche modo essere credibili, io credo che ci saranno soddisfazioni non solo a Firenze ma anche a Lucca, ad Arezzo, a Grosseto e in tante altre realtà. Ne vedremo delle belle. Se noi dovessimo portare più di tre consiglieri in Regione, allora la coalizione vincerebbe al primo turno. Perché senza di noi il centrodestra non vince”. Mallegni per un attimo torna a gennaio quando offrì la propria disponibilità per ricoprire il ruolo di candidato governatore della coalizione. “Ho messo – dice ancora – a disposizione la mia esperienza di amministratore: poi la logica della ripartizione nazionale ha indicato nella Lega il partito che doveva esprimere il candidato e oggi siamo qua a sostenere Susanna Ceccardi”.
E i due contendenti? Non si sono sentiti e si limitano a sottolineare la grande opportunità che ha la coalizione. “L’avversario non sta mai nel partito in cui si milita – aggiunge Stella – ma nel campo opposto. Non dobbiamo fare un favore agli avversari dividendoci perché c’è un’opportunità reale di vincere la regione. Questo è il messaggio che parte da Firenze. Quello della composizione delle liste, che dipende da Roma come da statuto, è un momento di tensione inevitabile. Forza Italia è unita, compatta. Ringrazio Mugnai per il lavoro fatto e mi dispiace ci siano state le dimissioni a 20 giorni dalle elezioni. Oggi però si parte con Mallegni commissario, mi sembra che la risposta sia ottima. Non ho niente da chiarire con Cellai. Io ho ottimi rapporti con lui. Non ho sentito Mugnai, ma l’attacco a Berlusconi lo trovo un po’ ingeneroso. Noi dobbiamo tutto a lui. Io non ha mai messo in discussione le decisioni del presidente anche quando queste sono andate a discapito del sottoscritto”.
Conclude Cellai: “Dobbiamo fare una grande gara per il risultato di Forza Italia a Firenze e in Toscana perché si può vincere, lo dicono i sondaggi e si sente da tutta una situazione in movimento. Mallegni è entrato subito nella partita con il video appello per la Toscana fatto insieme a Berlusconi. Il coordinatore uscente ha fatto un lavoro straordinario e resta una risorsa incredibile per il partito, abbiamo un commissario abituato a essere estremamente concreto. Quello che era da chiarire è stato chiarito perché era un fatto di trasparenza e di dignità nei confronti del sottoscritto e anche degli elettori. Ora ognuno fa la sua gara e chi è più bravo vince”. All’evento ha partecipato la candidata di tutta la coalizione di centrodestra Susanna Ceccardi.