Parigi – Un commissario Maigret è esistito davvero prima di dare il nome al pacato eroe di 75 romanzi polizieschi e 28 racconti e popolare eroe di numerosi film e serie televisive. Lo ha scoperto una sua appassionata fan, la scrittrice Muriel Wenger che da anni segue le tracce del mitico commissario creato da Georges Simenon.
Dopo lunghe ricerche negli archivi, Wenger ha fatto centro: nell’Almanach royal del 1821, a pagina 841, si parla di un commissario Maigret che esercitava nel VI arrondissement della capitale manco a farlo apposta in Rue des Ecrivains, ignaro che il secolo dopo sarebbe stato proprio uno scrittore a dare al suo nome una risonanza mondiale.
Già all’epoca però il Maigret in carne ed ossa si era fatto un nome in casi importanti: il giornale politico l’Ami de la religion et du roi lo cita nel 1824 in occasione di un violento incendio in un mercato parigino che ha distrutto quasi quattrocento boutiques. Chi vuole fare doni, scrive la testata parigina, è pregato di depositarlo al commissario di polizia Maigret.
Lo stesso giornale ne annuncia la morte nel 1843. Secondo il necrologio Maigret aveva lasciato la polizia per diventare geometra incaricato di controllare le strutture del quartiere di Belleville. Ed è proprio mentre stava controllando un pozzo di estrazione che avrebbe trovato la morte.
Un altro commissario Maigret viene segnalato in quegli anni sempre dall’Almanach royal, ma con incarichi fuori Parigi. Come precisa Le Figaro
Simenon ha creato il suo Maigret senza sapere dell’esistenza del vero commissario parigino. Lo scrittore belga ha più volte dichiarato di essersi ispirato per il suo commissario a vari poliziotti che aveva potuto seguire sul lavoro al Quai des Orfèvres.
Il questore dell’epoca, Xavier Guichard gli aveva proposto uno stage d’immersione nel mitico quartier generale parigino della polizia in modo da poter far rivivere con esattezza interrogatori e andamento delle inchieste. Simenon si era così trasformato, secondo le sue parole, in una “spugna” che aveva assorbito atmosfere e metodi e “inconsapevolmente” si era prodotto “un lavoro di alchimia” .
Grazie a questa alchimia il commissario Maigret nato dalla penna di Simenon è diventato uno dei più celebri poliziotti al mondo. Dopo aver preso il volto di Jean Gabin, Gino Cervi, Bruno Cramer, è ora tornato sugli schermi tv con il volto di Rowan Atkinson, l’attore inglese più noto come M.Bean.
Simenon ha comunque sempre rifiutato che i suoi romanzi che hanno Maigret come protagonista siano “polizieschi”. “Cercavo solo il modo di far conoscere ai mie lettori gli ambienti più disparati. E quale mezzo migliore, se non attraverso un poliziotto? Deve curiosare dappertutto, scoprire. E’ Il mezzo ideale per andare in giro in tutti gli ambienti, da una piccola vita borghese a una squallida storia a Pigalle”.
Foto: dal film Maigret a Pigalle (1967) con Gino Cervi