Marina di Massa – In corso in questi giorni da parte del Consorzio Bonifica 1 Toscana Nord, un massiccio intervento di rimozione di piante aliene cresciute nell’alveo del canale del Magliano. Tra via Arezzo e via Montecatini, un escavatore sta asportando ogni giorno col suo braccio meccanico, grossi ammassi di piantine che si sono riprodotte a migliaia sullo specchio d’acqua. Le quantità depositate sul ciglio fanno impressione: foglie e radici della pianta aliena si sono sviluppate velocemente formando un groviglio intricato che provoca il soffocamento di tutte le altre specie “buone” del nostro ecosistema. Negli anni il Consorzio di Bonifica è diventato suo malgrado un vero specialista per contrastare l’invasione da millefoglio americano (Myriophyllum aquaticum), la pianta del sud america, notissima alla comunità scientifica internazionale e inserita dalla UE nella lista delle cento specie più invasive in Europa.
“Stiamo subendo da tempo un vero e proprio attacco da parte di questa pianta che è una vera minaccia per gli ambienti fluviali e che ha trovato alle nostre latitudini le condizioni ideali per moltiplicarsi a dismisura – spiega il presidente del Consorzio Ismaele Ridolfi – si tratta probabilmente di un effetto molto evidente dei cambiamenti climatici e abbiamo stretto accordi con le Università di Pisa e di Firenze per trovare soluzioni che possano contenerne lo sviluppo.”
Nei primi giorni di fioritura la pianta assomiglia molto alla specie nostrana. La sua presenza in acqua è indicatore di buona qualità degli ecosistemi (ndr. certe piante non si svilupperebbero in canali inquinati) ma, se in principio assolve anche a una funzione depurativa, col passare dei giorni aumenta talmente tanto da trasformarsi in una grave minaccia: la pianta forma un groviglio di radici che manda in sofferenza tutte le altre specie vegetali esistenti e sottrae ossigeno agli ambienti fluviali fino a compromettere l’equilibrio naturale per la vita dei pesci.
“Le buone notizie sono che al momento abbiamo registrato la sua presenza solo nel canale del Magliano, e anche che siamo tecnicamente preparati a contrastarla, grazie all’esperienza acquisita nel tempo in altre zone del comprensorio. – dichiara Ridolfi – purtroppo però, malgrado gli sforzi anche economici che il Consorzio impiega su questo fronte, dobbiamo registrare la sua diffusione e l’attacco di aree dove in passato non era presente.”
Gli esperti che studiano il fenomeno invasivo, concordano sulla necessità di intervenire spesso, procedendo con mezzi meccanici alla completa eradicazione. Questa azione diventa molto efficace nel tempo perchè è in grado di indebolire le piante e quindi di circoscrivere l’area di attacco. Una volta tolte, le piante devono essere asportate e per questo il Consorzio può contare sul supporto del Comune di Massa che ha già messo a disposizione dei cassoni per la raccolta e per il successivo conferimento in discarica.
La presenza massiccia nell’alveo di questa pianta, oltre ai già detti problemi ambientali, può causare un rallentamento del deflusso delle acque in caso di piena, fino a ostruzioni nei canali delle piante sradicate dalla forza dell’acqua, che si possono ammassare alle griglie dell’impianto idrovoro o ai ponti stradali e quindi provocare localizzati allagamenti.